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«Qui le dirette non le fai». Franzoni di nuovo contestato dai tifosi della Carrarese

Il barista e il professore Manfredo Bianchi sono stati interrotti durante una diretta presso il locale di Marina di Carrara

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“Le dirette da Carrara non le puoi fare; valle a fare a Massa, a Spezia, ma non qui”: queste le parole rivolte dai tifosi della carrarese a Nicola Franzoni, nuovamente contestato presso il suo locale a Marina nella sera del 15 giugno. L’organizzatore della fallimentare “marcia su Roma”, di manifeste simpatie fasciste, ha già dovuto affrontare le proteste di una trentina di cittadini la sera di Venerdì 5 Giugno davanti al suo locale, dove la settimana scorsa i tifosi gialloazzurri hanno organizzato un blitz. Il motivo sta nel loro DNA e lo spiega bene l’affezionatissimo seguace della Carrarese Guido Siniega: “I tifosi della Carrarese sono sempre stati antifascisti. Proprio allo stadio, sotto il fascismo, si sono organizzate le prime cellule antifasciste clandestine. I giocatori carrarini che vincono le Olimpiadi con la nazionale di calcio a Berlino nel 1936 non alzano la mano e non fanno il saluto fascista. Questa è Storia. È offensivo il fatto che un personaggio reso celebre da una fallimentare marcetta su Roma, che compie gesti nostalgici da esibire impunemente su Facebook, sia associato alla nostra città e si permetta di chiamare in causa quest’ultima e i suoi abitanti su alcune ridicole dirette online. È una vergogna per Carrara e la sua storia.” Un pensiero simile a quello espresso dai cittadini che si sono mobilitati sul web, lanciando una petizione per tutelare la città di Carrara rispetto non solo alle gesta di Nicola Franzoni ma anche a quelle di Manfredo Bianchi, il professore dello Zaccagna che nel 2017 ha issato sul Sagro la bandiera dell’RSI in compagnia dei suoi sodali proprio alla vigilia della strage di Vinca. Era Bianchi a far compagnia a Franzoni nel suo locale la sera di Lunedì 15, quando quest’ultimo ha fatto partire una delle sue ormai tristemente note dirette facebook, stavolta dedicata al “bonus vacanze” e ai cassintegrati in emergenza covid. I due oratori sono stati interrotti molto presto da una decina di tifosi introdottisi all’interno del locale, definiti tra i denti da Franzoni “zecche comuniste”. In un secondo momento i gialloblu sono stati raggiunti da un’altra decina di colleghi. Nonostante la natura pacifica della contestazione (“Qualche urlo”, è stato il commento di Bianchi stesso), Franzoni si è rivolto alle forze dell’ordine che sono intervenute per scongiurare scontri tra i suoi e l’opposta fazione. Così polizia (prima) e carabinieri sono giunti sul posto e hanno vigilato, ma le tensioni si sono sciolte senza scontri. L’organizzatore della marcia su Roma ha annunciato che non si mostrerà più nel suo locale: “Dopo tutto quello che è successo, la mia esposizione mediatica, le mie scaramucce con magistratura, Digos, polizia hanno acceso troppo gli animi e c’è la volontà di non farmi parlare. Sono stufo anche dei commenti che tutta Italia ha continuato a esprimere su di me. Le zecche comuniste si sono infiltrate nella nostra chat di telegram facendola saltare.” Franzoni ha manifestato inoltre la volontà di denunciare i tifosi per aver turbato la quiete del suo esercizio.

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