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Maxi-risarcimento da 5 milioni, folla in tribunale per Franca Leverotti

L'udienza è stata rinviata a marzo. All'origine della richiesta record ci sarebbero delle mail in cui il Grig chiedeva informazioni sulla regolarità delle procedure di apertura di cave

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Una grande folla stamani, venerdì, dalle 9 si è riunita all’esterno del Tribunale di Massa per stare accanto e portare solidarietà a Franca Leverotti, sotto processo per la richiesta di risarcimento da 5,5 milioni di euro dell’ex sindaco di Vagli (Lu), Mario Puglia. Il maltempo non ha fermato le molte associazioni come Grig, Cai, Italia Nostra, Popolo dell’Acqua, che hanno creato un presidio per la docente universitaria.

All’origine di questa richiesta di maxi-risarcimento ci sarebbero delle mail in cui il Grig chiedeva informazioni sulla regolarità delle procedure di apertura delle cave nel comune. Documenti, inviati ai diversi enti che partecipano alla conferenza dei servizi, e ritenuti «diffamanti e calunniosi» dal Comune.

L’udienza di questa mattina, svoltasi a porte chiuse, però è stata rimandata alle ore 12 di lunedì 16 marzo per l’assenza di uno dei testimoni chiamati a deporre.

«Da quando ha cominciato a studiare il sistema cave – hanno commentato in una nota gli organizzatori del sit-in – Franca si è accorta, con una documentazione estremamente accurata, che qualcosa non andava. Ha scritto agli enti proposti: ente parco, amministrazioni, autorità di bacino del Serchio, procura. Si è vista ricevere due lettere, una dall’ex sindaco di Vagli, Mario Puglia, e una dall’imprenditore Giorgio Turba, che dicevano di aver ricevuto nella loro cassetta buste anonime contenenti le stampe delle email, inviate da lei, in cui si esponeva denunce contro di loro. Le è stato chiesto di rispondere entro una settimana perché facesse queste cose. Successivamente il Turba ha denunciato Franca per calunnia, il Puglia l’ha denunciata per danno di immagine, chiedendo 5 milioni e mezzo».

«Il processo penale per calunnia – proseguono – si è concluso con un’archiviazione, di cui riteniamo fondamentale ricordare un passo: “se si analizzano le doglianze dell’indagata è facile notare come le stesse trovino adeguata corrispondenza nella documentazione degli atti: la Leverotti, infatti, nel contesto di scrupolosa ed accesa critica delle azioni potenzialmente lesive dell’ambiente e disponendo di documentazione idonea, si è adoperata al fine di evidenziare le conseguenze negative per l’ambiente derivanti dall’attività realizzate dalla società del querelante svelando le contraddizioni tra le condotte realizzate dalla società del querelante e i provvedimenti che ne costituivano il presupposto” (decreto di archiviazione del procedimento 977/2017 a carico di Franca, accusata di calunnia dalla società Turba Cava Romana srl). Il processo civile è ancora in corso, ed è quello che Franca doveva affrontare questa mattina ma che per mancanza di un teste é stato rimandato a marzo. La manifestazione molto partecipata a evodemziato il vasto sostegno di tante persone e associazione per la sua instancabile attività di denuncia. Certamente non sarò mai lasciata sola».

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