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Arpat dice «ok», Persiani revoca il divieto di balneazione alla Partaccia

Il provvedimento è stato firmato oggi in seguito ai risultati delle analisi dell'agenzia regionale che comunque continuerà a tenere sotto la lente d'ingrandimento tutta l'area, Lavello compreso

È di nuovo balneabile, secondo Arpat, il mare della Partaccia e il sindaco Francesco Persiani ha firmato l’ordinanza di revoca del divieto di balneazione in area “Campeggi”. Un provvedimento molto atteso da bagnanti, turisti, balneari e da chi vive di turismo. «In merito ai divieti di balneazione – ha scritto l’Arpat – nella zona campeggi a Massa, l’agenzia regionale è stata impegnata nelle ultime settimane in diversi campionamenti delle acque di balneazione, sia quelli previsti da programma che altri suppletivi richiesti appositamente dal Comune di Massa; tali campionamenti hanno riportato risultati non conformi ai limiti assunti a riferimento. Gli esiti sono stati comunicati al Comune di Massa per l’adozione dei provvedimenti di divieto della balneazione».

«Si fa presente – affermano dall’Arpat – che, a seguito dei risultati favorevoli delle analisi effettuate l’11 giugno, l’area di balneazione Campeggi è da considerarsi nuovamente idonea. Anche i 3 campioni suppletivi, eseguiti nella stessa giornata e richiesti dal Comune di Massa, sono risultati conformi. Allo scopo di risalire alla cause della condizione ambientale riscontrata in mare, sono stati inoltre svolti ripetuti accertamenti nelle acque superficiali del fosso Lavello, dove si sono registrati valori elevatissimi dei parametri microbiologici escherichia coli ed enterococchi intestinali».

«Dalle analisi dei diversi punti monitorati – prosegue l’agenzia – il dato analitico più preoccupante, come già detto, è quello relativo ai parametri batteriologici che mostrano, in alcuni campioni prelevati nelle acque a valle dei due depuratori, valori di conta di escherichia coli UFC/100 ml in concentrazioni di milioni. Arpat ha provveduto a comunicare gli esiti degli accertamenti ai sindaci dei Comuni di Massa e di Carrara per le valutazioni ed i provvedimenti di competenza. Valori elevati erano già stati riscontrati a causa di un’emergenza nel mese di aprile 2019 ed anche in quel caso erano stati informati gli enti preposti. L’agenzia ha anche inoltrato richiesta al gestore di poter disporre della documentazione relativa al funzionamento dei due depuratori, uno dei quali risulta ancora sotto sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria».
«Relativamente alle ulteriori analisi lungo l’asta del Lavello (8 punti di campionamento) e in mare (1 punto di campionamento) affidate dal Comune di Massa ad un laboratorio privato – aggiunge – si fa presente che i campionamenti effettuati dal laboratorio e da Arpat, seppur eseguiti in date diverse ed alcuni anche in punti diversi, hanno entrambi evidenziato un’elevata contaminazione all’altezza di via delle Pinete. Si precisa che per le analisi di escherichia coli il laboratorio privato non ha utilizzato il metodo per le acque di balneazione. Le conclusioni che si possono trarre dalla complessa situazione attualmente in atto nella zona sono le seguenti: il fosso Lavello ha mostrato situazioni di elevata contaminazione microbiologica, con valori assimilabili a liquami non depurati; il valore più elevato è stato riscontrato alla stazione a valle del depuratore Lavello 2; il grado di contaminazione è variabile nello spazio e nel tempo; il controllo allo scarico dei depuratori ha evidenziato concentrazioni molto basse di e.coli, mentre sono stati rilevati valori molto alti di tossicità (mortalità D.magna 80-100%), tossità verosimilmente da attribuire ai sistemi di disinfezione utilizzati».

«In questa fase – conclude l’agenzia – in cui le fonti di inquinamento non sono stabili nel tempo e nello spazio, anche nell’intervallo temporale di alcuni giorni (vedi riapertura odierna dell’area Campeggi e chiusura dell’area Ricortola, praticamente contemporanee), ciò probabilmente in dipendenza della gestione degli impianti di depurazione presenti, nonché in relazione alla possibilità di sversamenti dolosi di materiali contaminati nei corpi idrici che recapitano nelle aree suddette, Arpat ritiene opportuno mantenere attivo un monitoraggio più frequente, rispetto a quello di legge, effettuando campionamenti nelle due sottoaree (campeggi ovest con l’attuale punto di campionamento e campeggi est)».