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Stroncato traffico di cocaina: sequestrati 23 chili, 8 arrestati

Le Fiamme gialle hanno messo fine all'importazione della droga dai Paesi Bassi per rifornire le piazze della provincia di Massa-Carrara e della Spezia, e della Versilia

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Gli uomini della Guardia di finanza della Spezia hanno eseguito nelle provincia spezzina e in quelle di Massa-Carrara, Pavia e Firenze un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Massa, su richiesta della dottoressa Alessandra Conforti, sostituto procuratore della Repubblica presso la procura di Massa, nei confronti di otto individui, dimoranti in Italia e all’estero, dediti alla sistematica importazione di cocaina nel territorio nazionale.

I soldi e la cocaina sequestrati

Il mandato di arresto è l’epilogo di un’articolata indagine volta al contrasto del traffico internazionale di stupefacenti, eseguita dai finanzieri spezzini e denominata “Luni 2017”, proprio in ragione del luogo e dell’anno in cui aveva avuto inizio l’attività investigativa.

Oltre un anno di indagini, svolte anche con l’ausilio delle più avanzate tecnologie, aveva già permesso, in distinte occasioni e in diverse località, di sottoporre a controllo quattro autovetture, utilizzate per il traffico di droga, rinvenire ingenti quantitativi di cocaina (oltre 23 chili) e trarre in arresto cinque persone in flagranza di reato.

In un caso, è stato possibile monitorare nella zona di Massa lo scambio tra una coppia di corrieri che aveva portato 7 chili di cocaina dai Paesi Bassi ed un soggetto marocchino acquirente, presentatosi con oltre 200.000 euro in contanti: l’intervento dei militari ha consentito di sequestrare sia la droga sia l’ingente somma di denaro.

L’operazione ha, di fatto, smantellato un sodalizio criminale costituito da 11 soggetti di origine magrebina, operante fra la Liguria, la Toscana e la Lombardia e con forti ramificazioni in Tunisia, Austria, Belgio e Francia. In particolare, erano due fratelli di origine marocchina dimoranti tra La Spezia e Massa ad aver creato un corridoio per l’importazione della droga che partiva dai Paesi Bassi per rifornire le piazze di spaccio della Spezia, della Lunigiana e della Versilia.

I componenti della banda, tutti individuati e colpiti da ordine di cattura, erano soliti utilizzare documenti di identità falsi per evitare di lasciare tracce e conducevano un alto tenore di vita, tra alberghi di lusso e auto di grossa cilindrata. Decine di chilogrammi di droga per ogni viaggio venivano trasportati a bordo di autovetture prese a noleggio e attrezzate con doppi fondi, anche elettronici, sistemi grazie ai quali i membri dell’organizzazione potevano più agevolmente superare eventuali controlli su strada delle forze dell’ordine.

Le misure cautelari disposte dall’autorità giudiziaria hanno segnato il sodalizio criminale e testimoniano il costante impegno della Guardia di finanza a contrasto di ogni forma di traffico illecito, a salvaguardia della collettività.

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