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Massa teatro a cielo aperto e Rc auto tra le più care d’Italia

Organizzazioni criminali «capaci di mettere tutti d'accordo» e quel 15% di rincaro a danno della comunità

«Capaci di mettere tutti d’accordo». Tutti tranne quei cittadini ignari dei sinistri “finti” che accadevano intorno a loro. Massa pareva un grande teatro a cielo aperto, vista da fuori. Questa almeno l’immagine delineata dalle forze dell’ordine che sono scese in campo, Carabinieri e Polizia di Stato, e che quella Massa l’hanno osservata attraverso gli occhi dell’operazione “Il botto”. Una bella botta, è il caso di dirlo, è stata anche quella che migliaia di cittadini hanno dovuto incassare ingiustamente a causa di questo “teatrino” cittadino: il rincaro delle polizze Rc auto. Pagherete tutto, pagherete caro, anzi, carissimo

Assicurazioni

Il 2019 si è aperto con un aumento considerevole della polizza assicurativa per circa 97 mila toscani che nel 2018 hanno denunciato un sinistro con colpa. Il dato provinciale è tra i più alti della Regione: Massa-Carrara si piazza al secondo posto con il 5,33%, preceduta solo da Pisa (5,55) e seguita da Livorno (5,24%). In Regione Toscana l’area con i valori più bassi è invece Siena, dove solo il 3,48% degli automobilisti ha denunciato un incidente con colpa; la città del Palio precede Lucca (3,87%) e Arezzo (4,16%).

Per assicurare un auto in Toscana occorrevano, in media, 675,72 euro, valore in aumento del 5,76% rispetto allo stesso mese del 2017. La provincia di Massa-Carrara risulta, e qui stava il danno compiuto a discapito di tutta comunità evidenziato in conferenza stampa dal colonnello dei carabinieri Tiziano Marchi, la provincia dove questo aumento è risultato essere il più alto della Toscana: il premio medio a dicembre 2018 era pari a 821,49 euro. Un +15,53% rispetto a dicembre 2017 (per avere un’idea dell’aumento, basti pensare che ad Arezzo è aumentata solo dello 0,66% con un premio medio di 528,60 euro e a Firenze solo del 2,6% con un premio medio 641,46 euro).

L’indagine sarebbe stata avviata nel 2015 in seguito alla segnalazione di una compagnia di assicurazioni che aveva notato qualche stranezza fra i sinistri che avvenivano nel Comune di Massa. Il lavoro di approfondimento dell’anomalia compiuto dalle forze dell’ordine ha portato allo smantellamento di due organizzazioni criminali che avevano «la capacità di mettere tutti d’accordo», ha spiegato il capo squadra della mobile, Antonio Corcione. E quel “tutti” potrebbe annunciare ulteriori “colpi di scena” nelle prossime settimane perché per la pm Alessandra Conforti quella conclusa da qualche ora, è un’operazione che ha svelato solo «la punta di un ice berg». Il caso è più che aperto, insomma, «work in progress» annuncia Conforti. Circa 130 persone sono indagate e altre sono sotto la lente della Procura. Nuovi fascicoli vengono aperti: in quanti, si chiedono, sapevano del sistema apparentemente consolidato e hanno fatto “finta” di non vederlo? O peggio, hanno contribuito a renderlo più solido?

«Abbiamo usato intercettazioni ambientali, pedinamenti, telecamere ma trattandosi di liberi professionisti che avevano affinato le loro competenze per aggirare la legge, il nostro lavoro è diventato ancor più difficoltoso. Il quadro che ne è emerso è devastante: persone al di sopra di ogni sospetto che avevano, in molti casi, un buono stipendio, ma che si prestavano ugualmente ad arrotondare con attività illegali del cui danno ne risponde tutta la comunità» – ha spiegato il comandante dei Carabinieri, Tiziano Marchi. «Di fronte a 130 indagati, ci domandiamo: quanti cittadini hanno visto queste nefandezze?»