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Fanghi maleodoranti nel Bozzone: intervenuti i carabinieri

Con loro anche i militari della Capitaneria di Porto e i tecnici di Arpat e Gaia. Segnalazione partita da una residente

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La fanghiglia maleodorante nel fosso Bozzone è stata rimossa e gli accertamenti sulla sua provenienza sono in corso. Il fosso Bozzone si è riempito di una densa melma maleodorante nella notte tra giovedì 15 e venerdì 16 novembre, in un tratto che parte grossomodo dal piazzale del depuratore e si ferma poco prima che il rigagnolo sfoci nel Lavello.

La segnalazione è arrivata da Paola Del Freo, residente nei pressi del depuratore sul lato di Massa e membro del Comitato per la salute pubblica di Carrara e Massa. Le portata del fosso è costituita unicamente dalle acque piovane: è impossibile che esso si riempia di fango senza l’intervento umano. Nella mattina di ieri lunedì 19 i militari dei carabinieri forestali, i tecnici di Gaia, di Arpat e dell’ufficio ambiente di Massa ieri lunedì 19 ottobre si sono recati sul posto per eseguire degli accertamenti. Nel pomeriggio Arpat è intervenuta ad aspirare la fanghiglia e la Capitaneria di porto ha impiegato del fluido tracciante per determinarne la provenienza. Bisognerà attendere gli esiti delle analisi di Arpat e degli accertamenti per avere una risposta certa, ma sembrerebbe che provenga proprio dal piazzale del depuratore.

“Abbiamo ottenuto un ottimo risultato – ha affermato Flavio Franciosi – innanzitutto grazie alla tenacia dei membri del comitato, poi alla sinergia tra i due corpi della guardia forestale e della Capitaneria di porto. Ringraziamo tutti gli enti coinvolti. L’avvocatessa del Comitato, Lucia Bianchi, si occuperà di seguire la vicenda. Domani gli scarichi del Bozzone saranno chiusi.”

A questo punto, osserva Franciosi, nessuno può tirarsi indietro: “Abbiamo dimostrato che si è trattato d’inquinamento, un inquinamento che dev’essersi prorogato nel tempo, solo occasionalmente occultato dalla pioggia. Adesso le amministrazioni di Massa e Carrara e i rispettivi sindaci Persiani e De Pasquale non possono più chiudere gli occhi. Chiediamo che il sito che ospita il depuratore venga ispezionato a dovere ed eventualmente chiuso fino alla sua messa in sicurezza.”

Paolo Menchini, consigliere in quota 5 stelle di Massa e membro della commissione salute pubblica, ha dichiarato: “Quando ho ricevuto le foto dei residenti, sabato 17 novembre, ho provveduto a inoltrarle ai colleghi della commissione e all’ufficio ambiente. Stamattina abbiamo appreso dalla viva voce dei funzionare della presenza di questo strato di melma. A questo punto la priorità è la messa a regime del depuratore.”

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