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Infezioni e morti sospette al Noa: avviso di garanzia al primario

È stato notificato dopo la denuncia in Procura del consigliere comunale massese Stefano Benedetti

Morti sospette al Noa, arriva un avviso di garanzia. È quello che è stato notificato a un primario dell’ospedale delle Apuane, in seguito all’esposto in Procura presentato a inizio anno dal consigliere comunale di Forza Italia di Massa, Stefano Benedetti.

Benedetti in quella denuncia aveva messo in evidenza come alcuni pazienti fossero entrati in ospedale con patologie diverse e poi sarebbero «deceduti per aver contratto batteri intestinali all’interno della struttura». Il consigliere di Fi chiedeva inoltre che le indagini «accertino la causa di tali contagi», sospettando il «proliferare di batteri quali clostrinum difficile e klebsiella», e se questo potesse essere addebitato «ad eventuali responsabilità circa l’applicazione dei protocolli di gestione delle infezioni ed eventualmente a scarse condizioni igienico sanitarie».

Il consigliere, oggi presidente del Consiglio comunale, chiedeva al procuratore capo Aldo Giubilaro di avviare le indagini che accertino la causa della morte “di almeno 33 pazienti”, nel periodo compreso tra il 20 dicembre 2017 e il 10 gennaio 2018.

Dopo quell’uscita Benedetti fu querelato dall’Asl. «Siamo indignati – affermò il direttore generale Maria Teresa De Lauretis – che si giochi sulla vita e i sentimenti dei pazienti e dei loro familiari e si denigrino professionisti che durante il picco influenzale hanno lavorato con responsabilità e dedizione».

Oggi la notizia dell’avviso di garanzia, confermata direttamente dall’azienda sanitaria in una nota. «Per le accuse mosse al medico – ha scritto l’Asl – dal consigliere Benedetti ricordiamo che l’azienda lo ha querelato per tutelare l’immagine della Pubblica Amministrazione e per mantenere un clima di certezza da parte della cittadinanza verso servizi rivolti alla protezione di uno dei beni fondamentali della persona quale è la salute. Confidiamo, comunque, nel lavoro della magistratura che sicuramente farà chiarezza e fugherà ogni dubbio relativamente all’operato del medico».

Nello stesso tempo l’azienda conferma, come già affermato nei mesi passati, che «dopo aver effettuato tutte le necessarie verifiche il numero dei decessi in medicina era perfettamente in linea con quelli degli anni precedenti e che non erano avvenuti a causa di infezioni». «Infatti, nel periodo 20 dicembre 2017-10 gennaio 2018 – proseguono dall’Asl – a fronte di circa 200 accessi, si sono avuti in medicina 33 decessi. Il dato è, in valore assoluto e percentuale, sovrapponibile a quello rilevato nelle medicine degli ospedali dell’area che hanno struttura, organizzazione e quantità di accessi paragonabili».