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Prostitute e cocaina nel circolo ricreativo: quattro arresti in Lunigiana foto

I clienti pagavano almeno 150 euro per le prestazioni sessuali che si svolgevano nei camerini del locale. Operazione della Guardia di finanza

Mery, Platinet, Delia, Milena, Katia. Sono alcuni dei nomi delle ragazze che lavoravano come prostitute all’interno di un circolo privato di Licciana Nardi. La lista di queste è stata mostrata al Comando provinciale della Guardia di Finanza di Massa-Carrara insieme alla cocaina e ai soldi sequestrati. Il blitz è scattato, dopo mesi di indagini, nella notte tra sabato e domenica scorsi e si è concluso con la chiusura del circolo e l’arresto di quattro persone: tre soci e un marocchino sorpreso a spacciare, tutti residenti in Lunigiana. In due sono finiti al carcere di Massa, mentre per gli altri due è scattato l’obbligo di dimora.

Una prostituto col cliente

L’articolata indagine, a contrasto del fenomeno dello sfruttamento della prostituzione e dello spaccio di sostanze stupefacenti, è iniziata nel dicembre 2017, quando i finanzieri di Massa hanno acquisito la notizia secondo cui all’interno di in circolo ricreativo di Licciana Nardi, in Lunigiana, veniva esercitata, abitualmente, la prostituzione da parte di più donne.

Sono stati pertanto eseguiti una serie di sopralluoghi e pedinamenti nei confronti dei frequentatori del locale notturno (gestori, giovani donne di diverse nazionalità e vari clienti) e, successivamente, sono state installate telecamere di sorveglianza sia all’esterno sia all’interno del circolo.

Le indagini di polizia giudiziaria, delegate dalla Procura della Repubblica di Massa, coordinate dal sostituto procuratore Alessia Iacopini ed effettuate anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di individuare i responsabili dei reati loro ascritti e ricostruirne il modus operandi.

In particolare, è stato accertato che presso i locali del circolo ricreativo, si è svolta una vera e propria attività di prostituzione da parte di ragazze, che sistematicamente si sono appartate all’interno dei camerini con vari avventori e, dietro corrispettivo di denaro, hanno praticato prestazioni sessuali di diversa natura. Nell’arco di due mesi, in un solo camerino sono stati videoregistrati ben 65 rapporti sessuali completi e molti altri con prestazioni di diversa natura.

La corresponsione delle somme pagate per le prestazioni è avvenuta, come dimostra l’attività di videosorveglianza, con pagamenti effettuati nelle mani dei gestori del circolo, prima della consumazione dei rapporti sessuali, anche attraverso mezzi di pagamento elettronici (bancomat e carte di credito). Sono stati inoltre osservati pagamenti direttamente dai clienti alle donne nonché consegne di denaro effettuate alle prostitute dai gestori dei locali.

E’ chiaro che gli indagati, costituendo il circolo, dirigendolo, dotandosi di locali attrezzati per il ricevimento della clientela e di camerini, mantenendo contatti con alcuni intermediari, reclutando numerose donne disponibili a prostituirsi, dando loro direttive, reperendo loro l’alloggio, organizzando i trasferimenti, disponendo di collaboratori, ricevendo i corrispettivi dei clienti per le prestazioni sessuali ricevute e assicurando, con la loro presenza, l’incolumità delle ballerine, hanno tratto diretto lucro dall’attività di meretricio all’interno del locale da loro gestito.

I clienti per un rapporto sessuale pagavano in tutto 150 euro, 75 andavano alla ragazza e 75 al locale. Se il camerino veniva occupato oltre i 15 minuti, scattava un’altra tariffa da pagare da 50 euro: 25 andavano al locale e 25 alla ragazza. La notte della retata nel night club erano presenti 13 ragazze, la maggior parte di nazionalità rumena, ma da quel locale sono passate anche sudamericane, marocchine, moldave e anche sporadicamente italiane.

L’attività d’indagine ha inoltre consentito di accertare come all’interno del locale venissero smerciati in più occasioni imprecisati quantitativi di cocaina, per l’uso personale di alcune donne, degli stessi gestori e dei clienti, in particolare da parte di un soggetto di origini marocchine, tra l’altro già tratto in arresto in flagranza di reato nel mese di aprile scorso, proprio a seguito di un riscontro effettuato nell’ambito della presente indagine.

I quattro destinatari del provvedimento coercitivo sono quattro uomini di 60 anni, 44 anni, 63 anni e 39 anni, residenti tutti nella Lunigiana e rispondono, in concorso tra loro e a vario titolo, dei reati previsti dagli articoli 3 e 4 della legge n. 75/1958 (la cosiddetta legge Merlin), per avere, in esecuzione del medesimo disegno criminoso, favorito, sfruttato e comunque abitualmente tollerato la prostituzione all’interno dei “privé” del night club nonché dall’articolo 73, quinto comma del d.p.r. n. 309/90, per aver venduto, ceduto e offerto a terzi, in diverse occasioni, diversi quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

Nel corso delle perquisizioni eseguite sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 36 grammi di sostanza stupefacente (cocaina e hashish), sostanza da taglio, 2 bilancini di precisione e 1.060 euro in contanti nonché è stato effettuato un arresto in flagranza nei confronti di un soggetto di origini marocchine, già destinatario di misura cautelare. Le indagini proseguono con l’obiettivo di ricostruire il giro d’affari del sodalizio e il possibile riciclaggio dei proventi illeciti.