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Liquami al depuratore Lavello, Gaia: presto l’emergenza finirà

E sulla morìa di pesci: «Non è collegabile ad alcun malfunzionamento dell'impianto, ma è piuttosto da ricondursi a una condizione di acqua stagnante dello stesso fosso»

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«L’impianto di depurazione Lavello 1 a Massa funziona correttamente». Gaia smentisce che vi sia un trasporto di liquami (fanghi liquidi) proveniente dalla Versilia e diretto al depuratore di Massa. Lo fa sapere l’azienda idrica che risponde a quanto denunciato pochi giorni fa dal presidente del Consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, che aveva evidenziato come molte ditte di spurgo, anche dalla Versilia, andassero a scaricare al depuratore Lavello 1.

«A seguito della sentenza n.1282 del 20 luglio 2018 del Tar Lombardia, che ha bloccato lo smaltimento dei fanghi destinati al recupero in agricoltura per tutti i gestori idrici – fa sapere Gaia – si è creata una situazione di emergenza e sono stati avviati dei trasporti di carattere eccezionale di fanghi liquidi dal depuratore di Fossa Maestra- dove non vi sono più spazi idonei al deposito – all’impianto più vicino Lavello 1. Questi viaggi sono temporanei ed eccezionali perché l’azienda è temporaneamente obbligata, a seguito della sentenza e come tutti i gestori toscani, a trattenere i fanghi senza smaltirli».

«Per fronteggiare l’emergenza e permettere lo smaltimento dei fanghi prodotti dai depuratori della Regione – spiegano dall’azienda – in data 3 agosto 2018 il presidente della Giunta regionale toscana, Enrico Rossi, ha emesso un’ordinanza con la quale ha disposto, per un periodo di quattro mesi, il conferimento dei fanghi presso quattro impianti di discarica situati sul territorio regionale. Attualmente sono in corso tutte le procedure analitiche, necessarie per l’accettazione dei fanghi negli impianti di pretrattamento e successivamente in discarica, che si concluderanno, presuntivamente, verso la fine del mese di settembre. Da tale momento per Gaia Spa sarà possibile iniziare il conferimento dei fanghi in discarica e finalmente allontanarli dai depuratori».

Prima di poter conferire in discarica, al fine di contenere i possibili disservizi, Gaia sta depositando temporaneamente i propri fanghi in aree idonee, individuate all’interno dei propri impianti. Queste aree confinate sono impermeabilizzate e vengono coperte con teli per limitare al massimo la diffusione di cattivi odori. Tale pratica deve essere mantenuta per il tempo strettamente necessario alla ripresa di un regolare servizio di smaltimento, dopodiché i fanghi saranno ricollocati negli appositi cassoni scarrabili e inviati a corretto smaltimento».

«Alla vicenda – prosegue Gaia – fanghi è interessato anche il Parlamento, che, a seguito delle richieste dei Gestori e di Utilitalia (Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici) – che nei giorni immediatamente successivi alla sentenza si sono subito attivati per richiedere un provvedimento urgente – ha approvato l’ordine del giorno relativo ad emendamento per consentire, in attesa di un apposito decreto del Ministero dell’Ambiente, lo smaltimento in agricoltura dei fanghi di depurazione delle acque reflue urbane non pericolose. Tutti i Gestori (Publiacqua, Acque, Nuove Acque, Del Fiora, Geal, ASA e GAIA SpA) insieme a Cispel Confservizi (associazione regionale delle imprese pubbliche) e Utilitalia (federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici) stanno lavorando a pieno regime sulla questione con lo scopo di arrivare a una celere soluzione.

«La moria di pesci morti riscontrata nel fosso d’acqua attiguo all’impianto (denominato Lavello come il depuratore) – sottolineano dall’azienda idrica – non è collegabile ad alcun malfunzionamento dell’impianto in gestione a Gaia, ma è piuttosto da ricondursi a una condizione di acqua stagnante dello stesso fosso. La mancanza di ossigeno nel corso d’acqua, causata anche dall’assenza di piogge di questi ultimi mesi, può aver determinato sofferenza della fauna ittica ivi presente. La manutenzione del fosso Lavello è comunque all’attenzione degli Enti competenti, a cui il Gestore idrico coglie l’occasione per offrire ufficialmente, come già fatto per altre vie, la propria disponibilità e collaborazione, qualora necessario, nelle operazioni da realizzarsi per la bonifica delle acque».

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