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Furti in case e negozi: raffica di arresti a Massa. Sgominata banda di ladri foto

Dal febbraio 2017 un clan di rumeni ha colpito oltre trenta volte. Nel mirino dei malviventi anche scuole e enti pubblici

Hanno razziato qualunque cosa: dai gioielli ai trapani, dalle biciclette agli arredi bagno, dai televisori ai computer e ai quadri per un valore totale di circa 100mila euro. È stata sgominata dai carabinieri di Massa-Carrara una banda di ladri che dal febbraio 2017 ha imperversato sul litorale apuano, in particolare nella zona di Massa, Marina di Massa e Bergiola Maggiore, dove ha colpito per una trentina di volte in abitazioni, attività commerciali e anche enti pubblici, forzando porte e finestre.

Roberta Moramarco, Aldo Giubilaro, Massimo Rosati e Tiziano Marchi

La complessa operazione denominata “Predator” è stata coordinata dalla Procura di Massa-Carrara attraverso il pubblico ministero Roberta Moramarco ed è stata condotta dal personale del nucleo investigativo dei carabinieri di Massa-Carrara, coadiuvato dai militari delle compagnie di Massa, Pontremoli e Carrara. Gli uomini dell’Arma hanno portato a compimento l’operazione alle prime luci dell’alba di oggi, quando sono state eseguite sette misure cautelari: cinque arresti, di cui quattro in carcere e uno agli arresti domiciliari, e due divieti di dimora in provincia di Massa-Carrara con obbligo di presentazione periodica alla polizia giudiziaria. In cinque sono stati presi: si tratta di quattro uomini (tre rumeni e un italiano residente a Massa) e una donna, che è stata messa ai domiciliari. In due sono latitanti e si trovano in Romania. Per loro è scattata la richiesta di mandato di cattura europeo.

I soggetti colpiti dai provvedimenti si sono resi responsabili, talvolta in concorso tra loro, in modo continuativo, di numerosi reati predatori, più di 30, tra cui furti notturni perpetrati principalmente in abitazioni ed esercizi pubblici e commerciali, nonché in seconde abitazioni ubicate sul litorale apuano, oltre ad alcuni reati di ricettazione di oggetti provento di furto.

L’indagine si è avviata lo scorso 5 marzo, quando i carabinieri avevano arrestato altri due uomini in flagranza di reato in una villa sulle colline massesi per furto aggravato in concorso. Quell’abitazione, disabitata nei mesi invernali, era stata letteralmente presa di mira ed era considerata una vera e propria “gallina dalle uova d’oro”. Infatti i furti per “ripulirla” a dovere sono stati diversi. È in uno di questi che i carabinieri sono intervenuti e hanno sorpreso i due ladri. Da lì le ricerche dei carabinieri hanno portato all’individuazione, proprio a Massa, del covo della banda dove venivano stoccati gli oggetti che avevano “predato”.

Solitamente la banda colpiva in luoghi disabitati. Solo in un caso, quello di un ristorante, i ladri sono stati sorpresi dalla titolare che li ha fatti fuggire. I risultati dell’indagine sono stati presentati dal procuratore capo Aldo Giubilaro insieme alla titolare delle indagini, il pm Roberta Moramarco, al comandante dei carabinieri di Massa-Carrara, Massimo Rosati, e dal colonnello Tiziano Marchi.

«Si è trattato di un’indagine molto impegnativa» ha evidenziato Giubilaro. «Devo ringraziare il pubblico ministero e i militari dell’Arma. Siamo grati all’intelligenza, alla capacità e allo spirito di sacrificio dei carabinieri i quali continuano a dare risposte alla percezione di insicurezza dei cittadini, nonostante i dati testimonino un calo dei reati e dei furti in particolare».

«Il nome “Predator” – ha spiegato il colonnello Marchi – deriva dalle modalità con cui agivano questi soggetti, dedicati in modo continuativo a reati predatori, arraffando beni di qualsiasi genere».

«Una buona parte della refurtiva – ha detto Moramarco – è stata restituita ai legittimi proprietari ma c’è ancora una parte di cui non siamo ancora riusciti a stabilire la provenienza. Per questo al comando dei carabinieri di Massa-Carrara la refurtiva è pronta per essere restituita». A proposito di ciò, in questo altro articolo, riportiamo l’elenco di tutti gli oggetti che non sono ancora tornati al proprietario. «Purtroppo – ha aggiunto il pubblico ministero – non siamo riusciti a recuperare tutto il materiale rubato. Per esempio, in relazione al furto avvenuto all’istituto alberghiero di Marina di Massa i computer e le strumentazioni elettroniche rubate non sono state recuperate. Probabilmente erano già state vendute».

La scuola di Marina di Massa, però, non è stato l’unico ente pubblico depredato dalla banda. Infatti nel mirino dei malviventi era finita anche la Comunità montana della Lunigiana da cui sono stati rubati decespugliatori e macchinari a uso agricolo. In un altro caso è stato preso di mira un tir nella zona di Montignoso che trasportava calzature.

Insomma, tra questa operazione e l’operazione Craviova Clan, i carabinieri sono riusciti a sgominare un grosso sodalizio criminale proveniente dalla Romania. Tra l’altro, sono stati diversi i contatti tra i ladri arrestati e i membri del clan dedito alla prostituzione e alle rapine sgominato alla fine di maggio scorso.