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Unioni civili? No grazie. Persiani: «Valuterei obiezione di coscienza»

Il sindaco di Massa alla Voce Apuana: «Per noi la famiglia è quella con un padre e una madre»

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Se glielo chiedessero potrebbe rifiutare, appellandosi all’obiezione di coscienza. Le unioni civili non rientrano nel programma del sindaco Francesco Persiani, a favore del modello di famiglia tradizionale «composto da un padre e da una madre», afferma il primo cittadino nel suo ufficio al terzo piano di Palazzo Civico.

In occasione di un’intervista realizzata dalla Voce Apuana, a pochi giorni dalla nomina della nuova giunta comunale, il sindaco ha commentato piazza Aranci multicolore in occasione del sit in contro l’omofobia di giovedì scorso. «Mi pare di avere già preso abbondantemente le distanze dal gesto – ha spiegato il sindaco – e chiarito la posizione del Comune. Noi siamo contrari a queste forme di aggressione verbale, questi attacchi personali, queste forme di odio che noi condanniamo e contestiamo, e che non fanno parte della nostra cultura. Personalmente ho condannato il gesto con un post sulla mia pagina Facebook, sono stato personalmente in libreria e ho espresso personalmente la mia solidarietà. Aldilà del fatto che comunque avevo impegni che non potevano essere prorogati, ritengo che ci sia stata forse un po’ troppa amplificazione e strumentalizzazione politica».

E aggiunge: «Ieri ero all’anniversario della morte del sergente maggiore Paolicchi, morto a Mogadiscio nel 1993, medaglia d’oro al valore militare. Ecco avrei voluto vedere mille persone anche a quell’evento».

Alla domanda: sarebbe disposto a celebrare le unioni civili? Risponde così: «È chiaro che il centro destra porta avanti anche i valori del Popolo della Famiglia, partito che ha sostenuto la nostra coalizione. E quindi per noi la famiglia è quella con un padre e una madre e tutto quello che può riguardare i valori religiosi, i crocifissi nelle scuole, la tutela della vita e quant’altro. Questa è la nostra posizione a livello nazionale e quindi anche locale. Il fatto che ci possano essere anche altre visioni della società lo rispetto, ne prendo atto. Per quanto riguarda la celebrazione di unioni civili presumo che potrei valutare anche quello dell’obiezione di coscienza».

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