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Migranti: Carrara e Montignoso pronti ad accoglierli

Dopo il no di Persiani al rinnovo del progetto Sprar le posizioni in controtendenza del sindaco grillino e di quello piddino

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Mentre le porte di Palazzo civico di Massa si chiudono ai dieci rifugiati del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), si spalancano non uno, ma ben due portoni: quello del Comune di Montignoso e quello del Comune di Carrara, entrambi disponibili a continuare con l’adesione del bando.

A seguito delle affermazioni del sindaco di Massa, Francesco Persiani, le due amministrazioni vicine prendono ufficialmente posizioni differenti da quelle annunciate dal primo cittadino. «Fuori dal progetto di accoglienza», aveva dichiarato ieri il sindaco di centro destra a poche ore dalla sua proclamazione, realizzando il primo degli atti politici manifestati in campagna elettorale. «Preferiamo che le risorse siano destinate agli italiani e ai problemi dei massesi, con particolare riguardo alla disoccupazione». Di diverso avviso però sono i sindaci dei comuni di Montignoso e Carrara, schierati in favore dell’accoglienza.

Tre comuni vicini a livello geografico ma sempre più lontani a livello politico. Mentre a Massa sventola la bandiera da poco issata del centro destra, a Carrara c’è quella pentastellata di Francesco De Pasquale che, in controtendenza con gli alleati di governo, con il suo sventolio porta a suo modo solidarietà ai migranti. Così come quella del Partito Democratico innalzata a Montignoso.

«L’amministrazione si è fatta avanti per sostituire Massa nel ruolo di comune capofila» – dice l’assessore alle politiche sociali del Comune di Carrara, Anna Galleni. «Carrara ha chiesto una proroga tecnica al ministero e ha dimostrato la propria disponibilità ad assumere il ruolo finora ricoperto da Massa».

Se Massa continuerà con la linea politica di non accettazione dei rifugiati, infatti, per poter procedere con il servizio di accoglienza nei comuni limitrofi sarà necessaria l’individuazione di un altro comune capofila. (Massa era stata designata come tale anche a causa della sua posizione geografia, a metà strada fra i due). «La nostra posizione rischia di apparire in controtendenza» – dice il sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti. «Entro i limiti delle nostre capacità vogliamo continuare nel servizio di accoglienza». E aggiunge: «Non possiamo rincorrere lo spot elettorale».

Ora per i due comuni che hanno espresso la volontà di continuare ad aiutare i rifugiati che lo richiedono, si presenta la necessità di realizzare al più presto un nuovo bando che dia forma ai cambiamenti apportati dalla scelta del sindaco Persiani. Scelta dettata da questioni economiche, sostiene il sindaco, 15mila euro risparmiati delle casse di Palazzo civico. Una scelta che ha fatto discutere non poco la sinistra della città. In fermento i centri di accoglienza e gli enti promotori del progetto, che per il momento preferiscono «evitare polemiche per tutelare le 20 persone in questione che rischiano di andare in strada».

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