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Vivaldi Cardino, sale la preoccupazione per operai e sindacati

Venerdì l'incontro fra ditta e rappresentanze sindacali per decidere il destino degli 8 operai

Non hanno raggiunto una soluzione d’impatto come quella ottenuta per i 53 lavoratori della Fc imballaggi – un accordo istituzionale – ma i sindacati che si stanno occupando delle trattative per la ricollocazione di 8 operai dell’indotto Pignone “Vivaldi Cardino”, l’azienda di servizi che opera nel settore metalmeccanico, affrontano l’ultimo incontro istituzionale previsto per domani (venerdì) «confidando di trovare un riscontro positivo».

Sarà dunque reso noto venerdì l’esito finale delle 13 procedure di licenziamento annunciate lo scorso febbraio dalla ditta, scese nel frattempo a 8, dopo che per cinque degli operai coinvolti sono state trovate delle alternative (pensione, altro impiego e ricollocamento a Savona). Da febbraio ad oggi, sindacati e cittadini sono scesi in strada con proteste, manifestazioni, incontri in Comune e richieste di dialogo con la ditta appaltatrice.

«Abbiamo più volte provato a parlare con i committenti – spiega Luisa Petrini, segretaria provinciale di Film Cgil – in modo, così come è stato per Fc Imballaggi, da creare un documento blindato che coinvolgesse anche Porto Spa E Oma. Ma c’è stato un silenzio costante e non è stato possibile ottenere una soluzione d’impatto come quella di Fc imballaggi».

Reduci dall’incontro di ieri in Regione per presentare la situazione degli operai della Vivaldi Cardino, i sindacati, ora puntano ad affrontare l’incontro di domani con determinazione anche senza documenti che garantiscano un impegno ufficiale dei committenti nei confronti dei lavoratori, come spiega Michele Folloni, segretario Fim Cgil. Dall’incontro in Regione, affermano i sindacalisti, in sede di commissione lavoro, è stata espressa chiaramente la necessità di «civilizzare l’indotto. Chiediamo alla politica – continuano – di interessarsi alle ricadute degli indotti sul territorio, non solo alle agevolazioni per gli imprenditori».