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«Frane sul 25% del territorio montano e collinare»

Va in Consiglio comunale l'aggiornamento del quadro di rischio idraulico e geologico, ecco le criticià

Aggiornato il quadro del rischio idraulico e geomorfologico sul territorio: in Consiglio comunale è stato presentato l’aggiornamento del quadro conoscitivo del piano strutturale. “Un presupposto indispensabile per il nuovo POC e per l’avvio del piano strutturale 2019 – ha dichiarato Daniele Del Nero, presidente della commissione urbanistica – La definizione di pericolosità non comporta una variante al piano strutturale e può essere direttamente approvata; noi abbiamo deciso di procedere alla pubblicazione dello studio. Passati i 30 giorni sarà possibile procedere ai contributi.”

“Gli studi sono stati realizzati nell’ambito della redazione del nuovo piano operativo,” ha spiegato Nicoletta Migliorini dell’ufficio urbanistica. L’ingegnere Andrea Benvenuti si è occupato dell’aggiornamento delle classi di pericolosità idrauliche, i geologi Alberto Tomei e Andrea Piccinini di quelle geomorfologiche.

“Obiettivo dello studio – ha chiarito Benvenuti – è verificare la pericolosità del territorio sotto il profilo idraulico e definire la fattibilità delle previsioni edificatorie previste dal POC. Sono state definite le aree a pericolosità molto elevata, quelle che si allagano con frequenza trentennale o compresa tra 30 e 200 anni.” Particolari criticità si evidenziano nella zona della Fossa Maestra. Anche alla foce del Carrione andranno individuati gli interventi necessari alla messa in sicurezza.

Piccinini ha illustrato i risultati relativi pericolosità geologica: “Sono state elaborate circa 3mila 500 informazioni di dettaglio sulle varie criticità del territorio, con una particolare attenzione alle frane”. Il paese di Noceto è interessato da una frana quiescente; cioè “a riposto”; se ne trova un’altra nella parte alta del canale di Fossola, estesa per 15 ettari. “ Poi ci sono i ravaneti: al censimento del 31 ottobre 2015 consistevano in poco più di 5 km2 di superficie. Qui si trovano i cosiddetti “debris flow”, movimenti superficiali determinatisi per ristagni e concentrazioni di acqua all’interno del deposito. In totale sono stati censiti ben 98 fenomeni tra i bacini Pescina-Boccanaglia, Torano, Miseglia e Colonnata. E sul territorio comunale, benn 687 frane. Di queste 324 sono attive. Le frane occupano 6 chilometri quadrati.

Un altro capitolo dello studio è dedicato ai danni causati dal passaggio del Carrione. Un focus particolare è stato fatto su Bergiola foscalina, dove vi furono crolli sotterranei a seguito dell’alluvione del 2010. In totale, il 25% settore collinare e montano è caratterizzato da pericolosità geomorfologica elevata e molto elevata.