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Pro Loco Avenza invita la sindaca a un incontro pubblico. «Chiediamo un nuovo Centro Culturale Amendola»

«Il capitale incamerato dalla vendita della ex-palazzina CAT permetterebbe, insieme alle risorse già destinate nel capitolo di spesa per la messa in sicurezza della Sala Convegni Amendola, di realizzare un centro moderno polifunzionale di aggregazione culturale, posto sulla via Francigena e a pochi passi dalla stazione».

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AVENZA – Lunedì 3 giugno 2024, alle ore 21:30, presso il giardino di Casa Pellini, l’associazione Pro Loco Avenza sulla Francigena, organizza un’assemblea popolare per la riqualificazione di tutto il “Centro Culturale Giorgio Amendola” di Avenza, focalizzando l’attenzione anche sulla necessità di nuove politiche culturali, più aderenti alle realtà territoriali, per arginare il disagio sociale e valorizzare le differenze. “Costruire, dunque, seguendo una progettualità di futuro, evitando di procedere per tentativi e con spirito di improvvisazione, solo per accontentare una parte oppure un’altra – spiega i contenuti dell’incontro la Pro Loco -. La questione è di basilare importanza perché, l’abbandono culturale dei territori porta degrado, violenza e insicurezza, oltre che all’impoverimento dei valori dell’essere umano. Oggi siamo quel Comune che spende quasi 80.000 euro per soli venti minuti di spettacolo pirotecnico di fuochi d’artificio e lascia la biblioteca civica di Avenza sprovvista di fotocopiatrice e con un esiguo patrimonio librario manchevole di saggistica e di volumi di storia locale, solo per mancanza di spazi adeguati. Siamo quel Comune dove si concentrano centinaia di migliaia di euro per la realizzazione di eventi e rassegne carrarine, lasciando il resto del territorio carrarese ad arrangiarsi, per larga parte, tra iniziative di volontariato e uno “spettacolo di anatre del Carrione”. Siamo quel territorio che pur avendo tremendamente fame di spazi di aggregazione sociale, riesce in pochi mesi a disfarsi della ex-scuola “Leonardo Da Vinci” e della palazzina dell’ex-CAT, venendo meno, così, agli scopi testamentari del lascito Finelli. Oggi non basta liquidare l’annosa questione sociale e culturale dicendo ” Risistemeremo l’Amendola” come già promisero senza mantenere amministrazioni precedenti. Non bisogna risistemare, dobbiamo rifondare. Noi soci della Pro Loco di Avenza, cittadini della nostra città e del nostro Comune riteniamo di essere giunti finalmente al momento della rifondazione: l’amministrazione, infatti, ha recentemente presentato un progetto di riqualificazione dell’intera area del ” Centro Culturale Amendola” – comprensiva di biblioteca, sala convegni e area verde – per un bando di promozione e di valorizzazione dei cammini storici promosso dal Ministero del Turismo. Perchè sindaco – la Pro Loco si rivolge  alla sindaca Serena Arrighi chiedendole – non partire dalla base di quel documento?  Il capitale incamerato dalla vendita della ex-palazzina CAT permetterebbe, insieme alle risorse già destinate nel capitolo di spesa per la messa in sicurezza della Sala Convegni Amendola, di realizzare un centro moderno polifunzionale di aggregazione culturale, posto sulla via Francigena e a pochi passi dalla stazione. Un grande centro dalle enormi potenzialità di crescita. Ricordiamo a questa amministrazione – sottolinea l’associazione – che il debito contratto dalla vecchia politica nei confronti di questa eterogenea comunità è vasto quanto una prateria sconfinata: restano ancora da sciogliere nodi spinosi come l’ex Mercato Coperto, l’ex Fornace Saudino, l’area abbandonata retrostante la stazione ferroviaria, l’inquinamento delle falde acquifere fin quasi il centro storico, le bonifiche nell’area industriale, la questione della ex-GIL e del Palazzetto dello Sport, l’abbandono del camminamento Stazione-via Colombera, la riqualificazione, in parco della memoria, della Casa Bombardata. Solo per citarne alcuni. Ma la nascita di un nuovo grande centro culturale non riguarda soltanto i cittadini di Avenza, riguarda i cittadini di tutto il Comune. Per questo si potrebbero citare anche tutte le annose criticità che affliggono le realtà oltre i confini amministrativi della frazione avenzina, secondo un triste leit motiv che ci accomuna tutti. Un nuovo Centro Culturale Amendola per i cittadini di tutte le estrazioni, dunque – conclude la Pro Loco -, rappresenterebbe il segnale di un nuovo inizio. Caro sindaco – si rivolge quindi alla prima cittadina Serena Arrighi – convinti che ci ascolterà e dialogherà con noi, come ha sempre fatto, cogliamo l’occasione per invitarla pubblicamente all’incontro del 3 giugno”.

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