LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Cna, il Tax Free Day arriva prima a Massa. A Carrara imprese lavorano e pagano di più

«Gli artigiani e le piccole imprese di Carrara hanno lavorato una settimana in più rispetto ai colleghi di Massa per pagare imposte e tributi. Ma hanno anche pagato di più».

MASSA-CARRARA – Gli artigiani e le piccole imprese di Carrara hanno lavorato una settimana in più rispetto ai colleghi di Massa per pagare imposte e tributi. Ma hanno anche pagato di più. A dirlo è la nuova edizione dell’Osservatorio sulla tassazione sulle piccole imprese Comune che vai fisco che trovi” relativo al 2022 elaborato da Cna Massa-Carrara. Le imprese di Carrara hanno raggiunto il Tax Free Day, il giorno della liberazione dal fisco, il 13 luglio rispetto alle imprese di Massa che questo traguardo lo hanno ottenuto già dal 6 luglio. Cala, anche nel 2022, in entrambe le città la pressione fiscale complessiva: -3,5% a Massa -2,5% a Carrara. I calcoli sono effettuati su un’impresa tipo: una ditta individuale manifatturiera, con un laboratorio di 350 mq, un negozio di 175 mq, 5 dipendenti (4 operai e 1 impiegato), ricavi per 431mila euro ed un reddito d’impresa di 50mila euro/anno. Il Tax Free Day è la data dell’anno fino alla quale il reddito generato dall’impresa è usato per il pagamento delle imposte e dei contributi, ovvero il giorno in cui lo stesso reddito può essere usato dall’imprenditore per soddisfare i bisogni propri e della propria famiglia.

“Città che vai fisco che trovi. Il dato che emerge, ancora una volta dal nostro studio, è una profonda differenza tra due città che vivono fianco a fianco– spiega Paolo Bedini, Presidente Cna Massa-Carrara – Il calo del peso fiscale e contributivo, che registriamo nella nostra analisi relativa al periodo 2022, è imputabile all’eliminazione dell’Irap, alla rimodulazione dell’Irpef e naturalmente della deducibilità del 100% dell’Imu, tutti interventi sollecitati dalla nostra confederazione. Passi avanti ne sono stati fatti in questi ultimi anni, grazie alle nostre battaglie, ma il sistema Paese può fare di più”.

Qui Carrara. Le imprese di Carrara lavorano e pagano di più. La capitala mondiale del marmo si piazza all’82esimo posto della speciale classifica di Cna che tiene conto di 114 comuni analizzati con il 53,4% di pressione fiscale, un dato ben al di sopra della media nazionale (52,7%) ma in rallentamento di 7,6 punti percentuali rispetto al 2019 quando era al 61%. Le imprese di Carrara, hanno impiegato 195 giorni di lavoro per generare le risorse necessarie per coprire le spese di Imu, Tari, Iri, IVS, Irpef ed addizionali regionali e comunali per un importo totale di 26.693 euro. Al netto dei pagamenti rimango così a disposizione dell’impresa 19.643 euro e 170 giorni, quindi meno della metà dell’anno, per soddisfare i bisogni propri.

Qui Massa. E’ andata meglio per le imprese residenti nella città di Massa che, grazie alla pressione fiscale scesa al 51,5% (- 7,4% rispetto al 2019), hanno raggiunto il traguardo dopo 188 giorni e più precisamente il 6 luglio e verseranno 25.735 euro per onorare gli impegno con Erario, Regione e Comune di Massa. Al netto dei pagamenti rimango così a disposizione dell’impresa 24.265 euro e 177 giorni per lavorare per produrre risorse da destinare all’impresa e ai bisogni della famiglia. La città di Massa si posiziona al 32esimo posto della classifica di Cna.

Le proposte per abbattere la pressione fiscale non mancano. “La riduzione della tassazione fiscale sulle imprese non può prescindere da una seria lotta all’evasione fiscale e da un regime di agevolazione fiscale per premiare chi investe nella propria impresa. Ma chiediamo anche di andare avanti con la riforma del catasto, avvicinando il valore catastale tassato al mutevole valore di mercato ed agevolazioni per il passaggio generazionale delle imprese individuali.conclude Paolo Bedini, Presidente Cna Massa-Carrara –  C’è ancora molto spazio per tagliare i costi del fisco, risorse che possono restare nelle tasche delle imprese per investire, innovare, assumere. Le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori meritano un fisco più leggero, più semplice e più equo”.