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«Sul caso Serinper Persiani si dice garantista ma vuole le mie dimissioni e il comune parte civile»

« La posizione del sindaco Persiani mi è sembrata del tutto lontana dalle posizioni del centrodestra e  molto vicina alle teorie del centrosinistra che ha sempre avuto l'abitudine di esporre alla gogna mediatica i politici indagati, rinviati a giudizio , condannati in primo e secondo grado»

MASSA -«Lunedì sera, durante il consiglio comunale, sono stato duramente attaccato e offeso dal sindaco Francesco Persiani nella mia veste di presidente del consiglio, eletto a suo tempo dalla maggioranza dei consiglieri- dichiara Stefano Benedetti all’indomani del concesso consiliare, aggiungendo – Fermo restando che farò tutte le valutazioni del caso per presentare una denuncia-querela nei suoi confronti, ritengo opportuno fare un minimo di chiarezza rispetto al suo intervento, sicuramente sconclusionato, assolutamente  contradditorio e anche un pò  isterico, dovuto, probabilmente, all’ansia attuale, causata dalla presentazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti che sarà discussa e messa in votazione il primo marzo alle ore 18.00».

Riferisce Benedetti: «In sintesi,  durante la discussione di una mozione presentata dal consigliere Antonio Cofrancesco sulla vicenda Serinper, per la quale sono stato rinviato a giudizio con l’accusa di Traffico di influenze illecite, il primo cittadino mi ha accusato di essermi macchiato di reati gravi , supplicando le mie dimissioni e aggiungendo però di essere un garantista». Stefano Benedetti rimprovera quindi il primo cittadino sull’idea di garantismo di quest’ultimo: «Nel merito, devo osservare che proprio il suo tipo di “garantismo” non è assolutamente in linea con la politica del centrodestra che da sempre ha conservato tra i propri valori il garantismo sulle condanne fino al terzo grado ed io per il momento sono solo un rinviato a giudizio di un processo che deve ancora iniziare. Ricordo, inoltre, che l’attuale governo di centrodestra, sta lavorando per addivenire al più presto alla riforma della giustizia che tra l’ altro vede l’abolizione del reato di Traffico di influenze illecite. Per questo motivo secondo lui dovrei dimettermi dal mio incarico ottenuto con una regolare e democratica elezione avvenuta in consiglio comunale».

L’intervento del presidente del consiglio Benedetti, che come sappiamo sostiene la candidatura per il centrodestra dell’assessore di Fratelli d’Italia Marco Guidi, assume note nettamente politiche: « La posizione del sindaco Persiani – sostiene -mi è sembrata del tutto lontana dalle posizioni del centrodestra e  molto vicina alle teorie del centrosinistra che ha sempre avuto l’abitudine di esporre alla gogna mediatica i politici indagati, rinviati a giudizio , condannati in primo e secondo grado, vedi il caso drammatico di Silvio Berlusconi che proprio in questi giorni è stato prosciolto in processo che lo vedeva ormai coinvolto da tanti anni. Ma la cosa che genera maggiori perplessità e che è stata evidenziata ieri sera dal consigliere del Pd Uilian Berti, è che al momento della presentazione della mozione di sfiducia nei miei confronti, il sindaco dichiarò il voto contrario, perchè si riteneva un garantista fino alla condanna di terzo grado ed oggi che all’interno della maggioranza si è aperta una frattura insanabile sulla sua candidatura e dopo il mio appoggio pubblico al candidato di Fdi Marco Guidi, improvvisamente, ha cambiato idea sul suo tipo  garantismo e mi ha trattato pubblicamente come se fossi già stato condannato. Cose che non si addicono sicuramente ad un uomo di centrodestra liberista, ma in questo caso è evidente a tutti che il sindaco ha scaricato la sua rabbia personale e politica contro di me, nel tentativo di crearmi dei problemi chiedendo le mie dimissioni, che chiarisco non ho nessuna intenzione di presentare , poichè ritengo di aver svolto bene e al di sopra delle parti il mio mandato di presidente. Caso mai, se emergeranno problematiche o danni causati dal sottoscritto e relativi alle mie funzioni e ai miei poteri, saranno gli stessi consiglieri comunali a sfiduciarmi. In attesa di ciò – sfida Benedetti – vedremo cosa succederà in consiglio comunale il 1 marzo e se il sindaco con il suo intervento riuscirà a convincere la maggioranza dei consiglieri a respingere la mozione di sfiducia».

La nota del presidente del consiglio tocca poi l’argomento oggetto della mozione vale a dire la costituzione parte civile del comune nel caso Serinper: «Per quanto riguarda il voto sulla costituzione  di parte civile nel processo Serinper  ( che il sindaco ha promosso nei miei confronti chiedendo un grosso risarcimento di danni ), io, ovviamente, mi sono astenuto, cosa che ritengo avesse dovuto fare anche lui, poichè il collega Cofrancesco aveva dichiarato pubblicamente lo scandalo della commissione di inchiesta amministrativa che il sindaco si era impegnato a costituire più di un  anno fa e che ad oggi non ha ancora costituito. Quindi, è ovvio che nel merito, forse non c’è stata la volontà  di fare chiarezza sui comportamenti di amministratori e funzionari comunali in relazione appunto alla vicenda Serimper. E per questo dico che avrebbe dovuto astenersi dal votare».

Benedetti torna quindi all’attacco più propriamente politico rivolgendo critiche alla gestione politica di Persiani puntando il dito contro la poca trasparenza e la poca partecipazione: «Quella della poca trasparenza è una delle caratteristiche principali di questa amministrazione comunale – lamenta Benedetti – che secondo me e a detta di tanti che nel 2108 fecero la campagna elettorale a Persiani, non possiede assolutamente una valenza di centrodestra, sia sulle tematiche anche ideologiche trattate, sia nei comportamenti che sono simili a quelli della prima Repubblica, con tutto il rispetto parlando della prima Repubblica. L’altra nota dolente è il mancato coinvolgimento nelle scelte fatte di una buona parte della maggioranza. Solitamente i registi di una amministrazione locale, sono i partiti della coalizione per quanto riguarda la parte progettuale e il sindaco e la per l’esecuzione materiale». Conclude quindi Benedetti: «Nell’era Persiani questa tradizione è venuta meno e i partiti, a parte la Lega, sono stati completamente ignorati e molti progetti che furono presentati in campagna elettorale, sono stati disattesi dal sindaco. Ho scritto ciò per dimostrare e non giustificare il comportamento dello stesso, che Persiani a causa di queste problematiche, è un uomo disorientato e molto più debole politicamente di quanto fosse all’inizio del suo mandato».