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Elezioni politiche e astensionismo, solo il 62% dichiara che andrà a votare

Un dato che, se fosse confermato, corrisponderebbe al record negativo nella storia della Repubblica. Ecco i risultati della consultazione online della Voce Apuana e i commenti dei lettori

MASSA-CARRARA – Elezioni politiche, andrai a votare o no? Lo ha chiesto La Voce Apuana ai suoi lettori in una consultazione online lanciata nei giorni scorsi. Un ‘vox populi’ molto partecipato e commentato. Partiamo dai risultati finali della consultazione: la maggioranza dei nostri lettori ha dichiarato di voler andare a votare, il 62%. Gli astensionisti, invece, sono il 26%. Mentre gli indecisi sono il 13%. Ricordiamo che un eventuale 62% di elettori votanti, corrisponderebbe al record negativo nelle elezioni politiche nella storia della Repubblica. Quelle del 2018, infatti, toccarono questo ‘primato’ con una percentuale di affluenza a quasi il 73%, il risultato più basso dal 1948.

I commenti: chi voterà e chi no, e perché

Sono stati molti i commenti sulla nostra pagina Fb dei lettori che hanno voluto motivare la loro scelta. Li riportiamo di seguito. Marco: «Bella domanda. Onestamente, dopo anni di “votiamo il meno peggio”, questa volta fatico anche a trovare qualcosa di minimamente presentabile». Silvia: «Questa volta è piuttosto arduo perché il meno peggio non c’è». Sulla stessa linea Veronica: «L’unica certezza: è sicuramente finito il tempo di votare il meno peggio».

Ezia: «Sì bisogna votare, perché non possiamo lamentarci dopo. Andate a votare». Le risponde Nicolò: «E poi? Cosa cambia quando ti lamenti? Tanto non ci sentirà nessuno, diventeranno tutti sordi». Paolo: «Certamente andrò a votare. Altrimenti non potrei lamentarmi se non facessi il mio diritto/dovere». Poi c’è chi motiva il suo astensionismo con attività all’aria aperta: «Vado al mare o in montagna» dice uno. «Il 25 settembre vado per porcini» dice l’altro. E c’è anche chi usa l’ironia: «Ma alla fine Borghese con il suo voto potrebbe ribaltare o confermare la classifica?». Poi Francesco: «Io sicuramente andrò a votare per chi propone un programma di giustizia sociale, che tolga ai miliardari parassiti per dare al cittadino normale che fatica a pagare le bollette. E per chi intende stare fuori da possibili future guerre che non ci riguardano. Chi è ambiguo su questi temi non avrà il mio voto».

Giovanna: «Assolutamente no, non c’è nessuno che si merita il voto, purtroppo». Sulla stessa linea Roberta: «Il problema è che non so chi votare. Si rimesta sempre ma viene sempre fuori la stessa marmaglia che ha fallito nei governi precedenti. È un casino. Ci vorrebbe gente nuova». Risponde a entrambe Patrizia: «Informati meglio sulle nuove formazioni politiche invece, diamogli una possibilità per buttare giù questo sistema marcio che attanaglia il Paese». Massimo prova a seguire il consiglio: «Io proverò con uno di quei partiti nuovi. Se non passeranno, pace».

Massimo poi individua un altro sistema per esprimere il proprio dissenso: «Visto che quelli che definiscono ‘programmi’ sono una grossa presa per i fondelli (beato chi ci crede alle loro fandonie) certamente rifiuterò le schede. Il che vuol dire presentarsi al seggio e far mettere a verbale che si rifiutano le schede perché venuto meno il mio diritto di scelta».