LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Litigi a San Carlo per qualche bottiglia d’acqua. «Riaprite le fontane storiche»

Il comitato Una montagna da salvare: «La corsa alla 'cannella' è una nostra tradizione ma, essendo chiusa la maggior parte delle fontane montane, da momento di socializzazione e condivisione rischia di trasformarsi in occasione di litigio»

MASSA – “Riaprite le fontane storiche” è l’appello del comitato Una montagna da salvare. “Delle care e fresche acque della zona montana è rimasta solo la fontana a San Carlo, con un rubinetto che eroga appena un filo d’acqua tanto che per riempire qualche bottiglia si creano code esasperanti. E non mancano risse e litigi. Una coppia di anziani è stata aggredita verbalmente per aver sciacquato una bottiglia ‘sprecando’ la preziosa acqua: mortificati, i due non hanno nemmeno finito di riempire le bottiglie. Poi ci sono quelli che, quando arrivi, prendono di mira le bottiglie e calcolano quanti litri potresti prelevare e , se sono più di 12, come consiglia il cartello esposto, apriti cielo. I litigi sono ormai all’ordine del giorno e c’è chi dice che addirittura qualcuno sia arrivato alle mani. Anche una farmacista ha trovato una barriera di persone maleducate: giunta a San Carlo in bici, ha chiesto di poter riempire la borraccia ma le è stato risposto di mettersi in coda. E ne è nato un acceso diverbio. Insomma, quotidianamente nello squallido e sporco parcheggio di San Carlo (pubblico), accanto allo splendido Parco delle Terme (privato), accade questo: la gente litiga per qualche bottiglia d’acqua”.

“E’ stata diminuita la pressione – dicono – per scoraggiare le persone, perché per riempire una bottiglia ci vuole un bel po’ di tempo. Arriva col contagocce e siamo in coda da un’ora”. Il sindaco Francesco Persiani ha invitato alla calma, dicendo che non può mettere i vigili urbani a San Carlo, “ma una cosa può farla – evidenziano – cercare di riaprire le vecchie fontane perché è triste vedere le persone litigare per una bottiglia d’acqua. Ed è ancor più triste perchè siamo in un territorio ricco di sorgenti e quasi tutte le fontane sono state sigillate. San Carlo è privata ma se guardiamo indietro, qualche decennio fa, il parco apriva i cancelli a tutti e le fontane Venere e Sirena erogavano liberamente acqua per le terapie idropiniche che richiamavano tantissime persone da tutta Italia, in convenzione con l’Asl. San Carlo Terme deve la sua notorietà alle acque e l’idea di una bella fontana monumentale nella piazza, richiesta da molti, ormai è tramontata. Una fontana non per prelievi “industriali” ma per bere qualche bicchiere d’acqua salutare”.

“Nel 2020, con il Covid e il divieto di socializzazione – aggiungono – (perché il valore antropologico della fontana è anche questo) sono state chiuse le fontane ai Prati della Ciocca, accanto allo stabilimento Evam, quella della Rocca e quella di Canevara, la Levata del governo. In precedenza i sigilli hanno chiuso le fontane ai Canalacci e all’Amorosa e ad altre sorgenti minori, a fronte di un monte Belvedere che pullula ovunque di acque sorgive. In questo periodo di crisi – interviene il comitato – tante famiglie si avvicinano alle fontane pubbliche per poter risparmiare qualche euro, visto il caro vita. La questione dell’acqua pubblica e delle fontane va ripresa e affrontata subito. È necessario riaprire le storiche fontane e consentire alla popolazione di fare uso dell’acqua, che è un bene pubblico, una risorsa del nostro territorio, e come tale deve essere messa a disposizione della cittadinanza, evitando gli sprechi. Invitiamo l’amministrazione comunale a considerare l’importanza di questo bene per la nostra comunità. Infine, i massesi devono andare al supermercato o in farmacia per concedersi un bicchiere della ‘nostra’ acqua San Carlo o Fonteviva?”.