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«Caduta massi e muri crollati, il cimitero frana». L’allarme da Casania foto

«Auspichiamo che l’amministrazione intervenga prima possibile perché i residenti, giustamente, sono molto amareggiati»

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MASSA – Dissesto idrogeologico, caduta massi e muro del cimitero crollato: sos da Casania, frazione del comune di Massa. «La strada d’accesso al paese si presenta molto rischiosa – descrive Daniele Tarantino presidente dell’associazione Insieme, che ha raggiunto il paese sollecitato da alcuni residenti –. I sassi precipitati dal versante sono stati ammonticchiati di lato e giacciono lì. L’erba non viene tagliata da tempo. Il punto cruciale però è il cimitero frazionale, dove oltre sei metri di muro di cinta sono crollati lato fiume da quasi un anno. Per fortuna le quattro tombe confinanti, sull’orlo, non sono precipitate. L’area è transennata ma chi ha i propri cari entro quel perimetro, vi entra lo stesso per pulire le lapidi e deporre fiori».

«La situazione di dissesto idrogeologico del campo – prosegue – era già stata segnalata più volte dai residenti e dal comitato Una montagna da salvare ma interventi non ne sono stati fatti e così la situazione è precipitata. Il rischio è che adesso, in occasione di precipitazioni importanti, se il fronte di frana dovesse allargarsi inghiottirebbe le tombe rimaste in bilico come il muro».

Interviene anche Giovanna Santi: «Auspichiamo che l’amministrazione intervenga prima possibile perché i residenti, giustamente, sono molto amareggiati. Da anni il cimitero evidenzia cedimenti importanti ma, se nessuno interviene, la situazione si aggrava sempre di più». «Inoltre – prosegue la segnalazione – due gradini della scala che porta al piano superiore sono rotti da tempo e questo può essere molto pericoloso per chi pratica il cimitero, soprattutto le persone più anziane. Lo stato di rischio del cimitero di Casania è sempre stato ben visibile agli occhi di tutti».

«Non si ascoltano i problemi della montagna e questi sono i risultati. Il fatto che le tombe vicino al muro di cinta siano rimaste con la croce di legno iniziale – chiosa Tarantino – dimostrano, come ha riferito Pietro Bertonelli, residente, che nessun scultore ha accettato di mettervi lapidi e statue, essendo l’area in situazione di evidente stato di instabilità. E non dobbiamo dimenticare che nei paesi della montagna vivono soprattutto persone anziane, sempre più penalizzate nei servizi». Infine, Bertonelli  torna a segnalare  la presenza di un grosso masso che da anni è precipitato proprio sulla mulattiera che da Guadine porta a Casania: è stato transennato ma ancora è lì, rendendo inaccessibile l’antico sentiero che potrebbe  invece essere utilizzato.

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