«A Quercioli continuano le falle, Gaia dov’è?». Massa Città in Comune incalza il gestore idrico
«Perdite d'acqua nelle strade, il "rattoppo" non è servito quasi a nulla. Non vorremmo che il frutto di quell'utile fosse l'assenza di un programma serio di efficienza»
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MASSA – “Continuano le falle a Quercioli: Gaia dov’è?”. Lo chiede in una nota il collettivo Massa Città in Comune, all’attacco contro il gestore idrico. “Le notizie finanziarie ed economiche provenienti dal Cda di Gaia – esordisce Mcc – ci narrano di una società sana, in perfetta forma, con i conti a posto e prospettive leggendarie. Leggiamo di un utile di 1 mln di euro, di un ulteriore accantonamento ai fondi per il sostegno agli utenti in difficoltà, insomma una società al limite della perfezione. Intanto vorremmo sollevare il perché di un utile così importante: viene ribadita la finalità pubblica della società allora sarebbe da pensare che la gestione dovrebbe tendere a fare meno utili possibili perché l’utile di Gaia è direttamente proporzionale a quanto esce dalle tasche dei cittadini per un servizio essenziale. Ci domandiamo pertanto se quell’utile è frutto effettivamente di una sana gestione oppure di un inseguimento del profitto come accade, dopo tutto in qualsiasi Società per Azioni. Ci permettiamo questa domanda perché negli ultimi tempi abbiamo avuto segnalazioni da cittadini di forti perdite di acqua nelle strade, l’ultima in ordine di tempo a Quercioli, a cui è seguito un “rattoppo” da parte di Gaia che però non è servito quasi a nulla, visto che ulteriori perdite sono state segnalate ad alcune decine di metri di distanza pochi giorni dopo”.
“Chiaro ci pare che il problema è di tenuta strutturale delle tubature oramai esauste e la mancanza di interventi programmati di lungo periodo – chiude il collettivo -. Ecco, non vorremmo che il frutto di quell’utile fosse l’assenza di un programma serio di efficienza che oltre a far danno ai cittadini fa danno alla natura, contro quel principio di salvaguardia delle risorse idriche che invece risulta essere il faro internazionale di ogni sana gestione idrica”.