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Abusivismo e lavoratori in nero: «Necessari 2mila nuovi ispettori del lavoro entro il 2024»

Il direttore della Confartigianato apuana, Gabriele Mascardi, sostiene la campagna nazionale dell'associazione di categoria 'Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani'

MASSA-CARRARA – Confartigianato lancia una campagna nazionale contro l’abusivismo nel settore dell’artigianato andando a dare ancora maggiore forza alle iniziative che l’associazione di categoria porta avanti da alcuni anni sul territorio apuano. I numeri d’altronde sono impietosi, se visti a livello locale ma ancor di più su tutto il territorio italiano. Stando al rapporto della Confartigianato nazionale nel ‘sommerso’ ci sono 3,2 milioni di pericolosi ‘fantasmi’ che si aggirano per l’Italia: sono i lavoratori irregolari e gli operatori abusivi che popolano il sommerso, quel mondo parallelo che ‘vale’ 202,9 miliardi di euro e rappresenta l’11,3% del Pil e il 12,6% del valore aggiunto, in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato.

Per numero di ‘occupati’, 3,2 milioni di irregolari, il sommerso è il terzo settore più numeroso dell’economia italiana, preceduto dai servizi, che contano 16,3 milioni di addetti, e dal manifatturiero (4 milioni di addetti). Una minaccia per i piccoli imprenditori. Sono fatti 709.959 le aziende italiane maggiormente esposte alla concorrenza sleale ad opera di 1 milione di operatori abusivi che si spacciano per imprenditori, ma che di regolare non hanno nulla. E’ irregolare il 14% dei soggetti che svolgono attività indipendente e questa quota è aumentata d 0,6 punti percentuali rispetto al 2011.  In particolare, i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono 587.523 imprese artigiane, soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica, dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi. La campagna nazionale si intitola ‘Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani’ e chiede al Governo “tolleranza zero per un fenomeno che sottrae lavoro e reddito ai piccoli imprenditori e risorse finanziarie allo Stato, oltre a minacciare la sicurezza e la salute dei consumatori”.

Tre gli obiettivi dell’iniziativa: mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità ad un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva. “A livello locale ci battiamo da anni contro l’abusivismo, portando avanti iniziative concrete e campagne mirate – ricorda il direttore della Confartigianato apuana, Gabriele Mascardi – come quella intitolata ‘Nelle mani giuste0 riferita al settore benessere. Però Purtroppo a livello centrale non si è fatto nulla, né per arginare le cause che determinano l’abusivismo, dal carico fiscale e contributivo troppo elevato all’eccesso di burocrazia, né per agevolare l’attività di vigilanza che, ricordiamo, purtroppo, si trova spesso di fronte ad imponenti limiti giuridici come ad esempio l’impossibilità di accedere ad abitazioni private adibite a luogo di lavoro, o di interrogare i clienti degli abusivi senza l’autorizzazione della procura”.

La speranza dell’associazione di categoria è che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possa aiutare a trovare quelle risorse e quelle forze che possono servire a combattere un fenomeno subdolo: “Tra le riforme è prevista la lotta al lavoro sommerso – conclude Mascardi – con l’obiettivo di ridurre di almeno un terzo la distanza tra il dato italiano e la media europea nell’incidenza del lavoro sommerso sull’economia. Ci rassicurano in particolare le missioni chiave che speriamo siano portate a termine in tempi stretti: assunzione di circa 2.000 nuovi ispettori su un organico corrente di circa 4.500 ed entro la fine del 2024 un incremento del numero di ispezioni pari al 20% rispetto alla media del triennio 2019-2021”.