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«Violenza sugli operatori sanitari spesso dovuta allo stress del cittadino. Rivedere il sistema di accoglienza»

Enzo Mastorci (Cisl Fp): «Il benessere dei lavoratori che svolgono con amore e dedizione la loro professione non deve diventare un deterrente per creare turni massacranti, far saltare le ferie o non assumere personale»

MASSA-CARRARA – “La violenza nei confronti degli operatori sanitari è purtroppo peggiorata con l’emergenza Coronavirus e questo non è accettabile, perché i lavoratori della sanità hanno messo a rischio la propria vita per aiutare gli altri in piena pandemia”. Lo afferma Enzo Mastorci, segretario generale della Cisl – Fp Area Nord nella Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita con la legge 14 agosto 2020, n. 113, al fine di promuovere una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità. Secondo l’Inail, in Italia, ogni anno si verificano più di 2mila aggressioni nei confronti di operatori della salute, situazione peggiorata negli ultimi anni a causa della pandemia.

“È necessario però – continua Mastorci – creare un sistema di accoglienza anche dei pazienti che non generi ansia e ritardi infiniti, perché anche la programmazione del lavoro ha la sua importanza nel prevenire i fenomeni di aggressioni spesso dovuti allo stress del cittadino/utente”.

La violenza in generale, e in particolare nei confronti degli operatori sanitari, non è solo fisica o verbale, ma anche strutturale, prodotta dall’organizzazione, sociale e lavorativa, dalle sue profonde diseguaglianze e ingiustizie, che si traducono in abusi e sofferenze. “In occasione della giornata contro la violenza degli operatori sanitari voglio lanciare un appello anche vertici dell’azienda sanitaria – conclude Enzo Mastorci -: non bisogna mai far venire meno il dialogo tra le relazioni sindacali e la dirigenza. Il benessere dei lavoratori che svolgono con amore e dedizione la loro professione non deve diventare un deterrente per creare turni massacranti, far saltare le ferie o non assumere personale. Bisogna inoltre premiare le eccellenze e consentire alle persone di realizzarsi anche dal punto di vista di crescita professionale all’interno dell’azienda”.