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Disservizi Tpl, cittadini dei paesi a monte sul piede di guerra: «Nessuno deve rimanere a piedi»

Daniele Tarantino, del comitato “Una montagna da salvare”, invita il Comune di Massa a prendere in mano la situazione: «Le periferie sono disagiate»

MASSA-CARRARA – “Disservizi trasporto pubblico, nessuno deve rimanere a piedi”. Lo dichiara il presidente del comitato “Una montagna da salvare” , Daniele Tarantino. Stavolta sul piede di guerra sono i pendolari del servizio di trasporto pubblico: “Avvieremo una raccolta di firme – alza la voce un cittadino che ogni giorno prende l’autobus di linea Massa-Forno per motivi di lavoro. “Non è possibile rimanere a piedi in questo modo – osserva -. Le corse saltano continuamente e il servizio del trasporto pubblico è molto peggiorato in questi ultimi mesi. Non possiamo fare alcun affidamento agli orari previsti. Prendere l’autobus è sempre un’incognita. Saltano anche alle 7 della mattina quando gli studenti devono andare a scuola e la gente a lavorare. Ci avevano detto che il servizio sarebbe migliorato con la gestione della nuova compagnia ma stiamo andando di male in peggio. Ritardi e corse saltate, autobus sudici. Eppure è un servizio che paghiamo”.

Poi ci sono ragazzi nuovi, autisti nuovi, e se è vero che il rodaggio va fatto, a pagarla sono sempre sempre gli utenti che utilizzano il servizio. E’ successo pochi giorni fa un errore organizzativo che ha vanificato la corsa per Forno delle 13,35. “Alla stessa ora è partito un autobus diretto ad Antona – racconta una donna – e noi pendolari eravamo convinti fosse quello di Forno. E’ arrivato un secondo autobus, a distanza di pochi minuti, sempre diretto ad Antona e quindi ci siamo insospettite. E Forno? Si sono resi conto dell’errore e le persone caricate in precedenza sull’autobus (che era per Forno) sono state fatte scendere e rimorchiate dal secondo autobus per Antona. Il primo, per Forno, ha invertito direzione e proseguito la sua corsa a vuoto, senza passeggeri, verso Forno mentre noi siamo rimasti a piedi, a Massa, fino alla corsa successiva, un’ora dopo. Da mettere in conto che non esiste un capolinea, un riparo in caso di pioggia. Gente rimasta lì, sul marciapiedi, al freddo. Siamo alla follia. Sapeva l’autista dello sbaglio e che eravamo rimaste ad aspettare ma è andato a Forno vuoto. Questo è uno degli episodi per far capire il malfunzionamento del servizio. Non è possibile andare avanti così. Solita situazione  riguarda Resceto”.

Daniele Tarantino, del comitato “Una montagna da salvare”, a cui alcuni utenti si sono rivolti per segnalare il disagio, invita l’amministrazione comunale a prendere in mano la situazione: “Le periferie sono disagiate – si legge nella nota -. Non tutti hanno un mezzo privato per spostarsi e il servizio del trasporto pubblico deve essere rivisto e potenziato. Nessuno deve rimanere a piedi. Pensiamo alle fasce più fragili, agli studenti che devono raggiungere le scuole in città e rientrare a casa, alle persone più anziane che devono spostarsi per qualsiasi incombenza perchè le periferie sono sempre più impoverite nei servizi di base (poste, medici di famiglia, negozi). Se poi viene a mancare anche il servizio del trasporto pubblico che devono fare le persone? Come comitato sosteniamo la protesta dei cittadini della montagna e, partendo da pulizie e sanificazioni, chiediamo chiarimenti in merito a questi disservizi delle corse che saltano creando disagi a chi deve andare al lavoro, a scuola o per qualsiasi motivo debba ricorrere all’uso del trasporto pubblico. Bisogna investire e aumentare sulle corse montane. Chiediamo soprattutto rispetto per la persona”.