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Massa e Carrara commemorano le vittime delle foibe. «Una pagina oscura della nostra storia» foto

Tanti interventi e testimonianze nel corso dei consigli comunali solenni dei due comuni. Benedetti: «»

MASSA-CARRARA – Come ogni anno i Comuni di Massa e di Carrara hanno celebrato il Giorno del Ricordo, la giornata in cui in tutta Italia che serve a mantenere vivo, nel tempo, il ricordo dei massacri delle foibe. La giornata è iniziata a Marina di Carrara, dove all’ex campo profughi, il sindaco Francesco De Pasquale ha deposto una corona sotto la targa commemorativa, insieme al prefetto Claudio Ventrice, il presidente del Consiglio comunale Michele Palma, i rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’Anpi e l’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Successivamente è iniziato in videoconferenza il Consiglio comunale solenne.

I lavori del Consiglio sono stati aperti coi saluti istituzionali da parte del presidente Palma e del sindaco De Pasquale. Poi sono intervenuti Nando Sanguinetti, presidente di Anpi Carrara, e Luisa Bari e Vittorio Miletti, rappresentanti dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. In chiusura spazio ai giovani, con le riflessioni di una studentessa del liceo musicale Palma Is Gentileschi e di uno studente del liceo scienze umane Iis Montessori-Repetti.

Anche il Consiglio comunale di Massa si è riunito in videoconferenza per ricordare le vittime delle foibe. Alla commemorazione hanno partecipato anche il presidente nazionale dell’associazione Venezia, Giulia e Dalmazia, Antonio Ballarin, gli studenti del liceo classico Pellegrino Rossi e il filosofo Stefano Zecchi. Le musiche, invece, sono state eseguite dalla musicista Elena Cirillo. «Oggi – ha detto il sindaco Francesco Persiani – rinnoviamo la memoria della tragedia dei martiri delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata. Una pagina oscura della nostra storia, una tragedia a lungo dimenticata che abbiamo il dovere di commemorare per rendere omaggio al dramma e alle sofferenze subite da migliaia di italiani».

La celebrazione è stata aperta dal discorso del presidente del Consiglio comunale, Stefano Benedetti, che riportiamo in calce all’articolo. Dopo il Consiglio, il vicesindaco Andrea Cella insieme a Benedetti e ai rappresentanti dell’associazione si sono recati a Marina di Massa per depositare una corona sotto la targa che commemora l’esodo istriano-fiumano-dalmata e le vittime delle foibe.

Riportiamo di seguito l’intervento di Benedetti.

Buongiorno a tutti, benvenuti alla celebrazione solenne del “Giorno del Ricordo”. Il mio ringraziamento personale e istituzionale va a tutti i presenti, al sindaco Francesco Persiani, al delegato della Provincia Consigliere Omar Tognini, al Capo Gabinetto della Prefettura di Massa-Carrara Dott. Antonino Volpe e a tutti i Consiglieri Comunali presenti.
Stamani il Consiglio Comunale , si riunisce in video conferenza per celebrare il “Giorno del Ricordo “solennità civile nazionale italiana che ricorda i massacri nelle foibe pianificati e portati a termine dai partigiani comunisti e l’esodo giuliano dalmata.
La ricorrenza è stata istituita con legge 30 marzo 2004 n. 92, allo scopo di conservare e rinnovare la memoria di questa tragedia .
Tragedia che l’attuale Amministrazione e il Consiglio Comunale di Massa hanno valorizzato in questi anni , contribuendo a diffondere le notizie storiche e le testimonianze censurate per molti lunghi anni e quindi a tenere sempre alto il dibattito e il confronto, attraverso il continuo coinvolgimento degli studenti delle scuole medie e superiori, infatti, proprio gli studenti anche quest’anno, saranno i protagonisti di una delle più grandi tragedie italiane che ha visto bande di partigiani al servizio del Maresciallo Tito, favorevoli all’annessione dell’Italia alla Jugoslavia, trucidare senza alcuna pietà italiani, uomini, donne, anziani e bambini. Questa parte della storia rappresenta la vergogna italiana e ancora oggi mi domando come mai alcune associazioni non riconoscano ancora la verità storica e non chiedano scusa pubblicamente a tutti gli italiani, anzi, è bene rimarcare che per il nostro paese si aggirano ancora dei “negazionisti” che affermano il contrario di una verità che ormai è diventata per tutti una certezza.
Di fronte a ciò, dobbiamo augurarci che il tempo cancelli odii e rancori e che i negazionisti infarciti di ideologie comuniste, si aprano al dialogo e al confronto e decidano di avviare un percorso concreto verso la pacificazione nazionale, riconoscendo innanzitutto la verità di una tragedia italiana che ancora oggi ci portiamo tristemente nel cuore.
Questa giornata rappresenta una opportunità per riflettere su una delle più dolorose vicende che si sono consumate ai confini orientali e nonostante le censure e i tentativi di insabbiamento della verità, ricordarla e celebrarla ci rende più forti nella difesa e nell’affermazione dei nostri valori , quelli stessi valori sui quali è nata la Repubblica Italiana : Libertà,Tolleranza, convivenza pacifica e rispetto della dignità umana e delle persone.
Oggi, oltre alla tragedia delle Foibe, abbiamo il dovere di ricordare la popolazione istriana,dalmata e fiumana costretta ad affrontare il disagio dei campi profughi, all’epoca disseminati in tutta la penisola. In questa occasione, la testimonianza dell’esodo, sarà espressa dai figli dei profughi e dal Presidente Nazionale dell’ Associazione Venezia, Giulia, Dalmazia Dott. Antonio Ballerin.
Oggi con noi e lo dico con orgoglio è presente il Prof. Stefano Zecchi , filosofo,scrittore,docente universitario e opinionista, autore del libro “Pola Addio”.
Le musiche sono eseguite in diretta dalla Musicista Elena Cirillo, che ringrazio vivamente per essere sempre presente ai nostri Consigli Comunali solenni.