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I no green pass venerdì in Procura a Massa: «Denunce contro il governo Draghi»

Lunedì, invece, la protesta si sposterà sui mezzi del trasporto pubblico locale: «Saliremo sugli autobus con regolare biglietto di viaggio, ma senza esibire alcun lasciapassare»

MASSA – «Se è vero che estorsioni, ricatti, soprusi, paternalismo, autoritarismo, incertezza del diritto, sospensioni dei diritti costituzionali, sanzioni irragionevoli e sproporzionate, discriminazione, segregazione, quarantene per gli asintomatici, dad, mobilità e servizi a singhiozzo, crisi di personale, chiusura o sospensione delle attività e rincari hanno prodotto un blocco sociale che assomma al 31% degli elettori su scala nazionale, al livello provinciale l’associazione socio-culturale Rivoluzione Allegra, da novembre a oggi, ha triplicato le iscrizioni: veleggiando ormai sulle 200 famiglie associate, la nostra compagine punta a tagliare il traguardo dei 500 iscritti nei prossimi due mesi; lo testimonia il fatto che la riunione di mercoledì sera, a Carrara, ha visto la presenza di un centinaio di persone». Inizia così l’intervento dell’associazione Rivoluzione Allegra che dall’estate scorsa sta organizzando le iniziative contro l’introduzione del Green pass e che annuncia, tra le iniziative di questi giorni, il “Procura day”: domani, venerdì 28 gennaio, alle 9.30 si troveranno di fronte al Tribunale di Massa per depositare una serie di denunce contro il governo Draghi. Mentre lunedì la protesta si sposterà sui mezzi del trasporto pubblico locale.

«Rivoluzione Allegra – specifica l’associazione – che è parte del coordinamento nazionale “Movimenti di Resistenza Costituzionale”, ha pertanto aderito alla campagna di mobilitazione indetta per le prossime settimane, declinandola sul territorio provinciale. Queste le iniziative a breve raggio:

  • Diritti civili. Il 27 gennaio, nel Giorno della Memoria, con tutta l’angoscia legata all’immane catastrofe morale, intellettuale e civile in cui l’Europa sprofondò nella prima metà del Novecento, intendiamo ricordare, appunto, che ogni totalitarismo si è caratterizzato al suo sorgere come una “macchina mitologica” capace di dividere le persone, il popolo, tra cittadini di serie A e di serie B, per rovesciare su un comodo capro espiatorio i fallimenti e le difficoltà di un Paese. Nel rispetto degli eventi storici e della comunità ebraica, ci preme tuttavia segnalare – se vogliamo che la Memoria sia cosa viva e non una vuota formula di rito – che ogni processo di assimilazione forzata delle minoranze rappresenta l’opposto del paradigma democratico. Occorre pertanto vigilare su tutti quei dispositivi e provvedimenti che possono rappresentare una deriva autoritaria e soggetta all’arbitrio di chi governa, facendo in modo che le autorità politiche stabiliscano tempi e criteri certi, non già “illimitati” e cangianti, di utilizzo delle normative di emergenza. Questo, se intendiamo fare in modo che la storia non si ripeta in forme nuove.
  • Diritti politici. Venerdì 28 novembre prenderemo parte al “Procura Day” ossia a una campagna di sensibilizzazione della Magistratura affinché vigili, appunto, su tutte le storture, i soprusi, le possibili derive che una legislazione di emergenza pone all’attenzione dell’opinione pubblica: alle 9,30 ci presenteremo davanti alla Procura di Massa per depositare una serie di denunce e di esposti circa gli aspetti più discutibili della decretazione di urgenza macinata dai Governi italiani negli ultimi due anni.
  • Diritto alla mobilità. Lunedì 31 gennaio, alle 13.00, ci ritroveremo in centro a Massa per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo la recente introduzione di un lasciapassare per prendere i mezzi pubblici, norma che lede il diritto alla circolazione e in modo indiretto il diritto allo studio per tutti quei giovani che impiegano questi mezzi per recarsi a scuola, pur non essendo soggetti a nessun obbligo. La nostra protesta consisterà nel salire sugli autobus con regolare biglietto di viaggio, ma senza esibire alcun lasciapassare.

«L’intera cittadinanza – concludono – è invitata a prendere parte e ruolo attivo nella difesa di tutti i diritti e dei diritti di tutti, affinché il nostro Paese possa tornare a vivere e a respirare come sta accadendo nel resto d’Europa».