«Useremo tutti i mezzi legali per bloccare l’idrovora a Poveromo e fermare lo spreco di denaro»
Giampaoli e Leverotti replicano al presidente del Consorzio di Bonifica Ridolfi: «Dobbiamo smentire la sua affermazione secondo cui il Consorzio “ha fatto proprie la gran parte di suggerimenti e proposte fatte dai cittadini e dalle associazioni”»
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MARINA DI MASSA – «Ovviamente non possiamo augurarle, con tutto il rispetto, che il Consorzio riesca nell’impresa di aggiungere un’altra idrovora, sostanzialmente inutile, alle tante che già si trova a gestire, anzi la assicuriamo che useremo ogni mezzo legale e di mobilitazione dell’opinione pubblica per impedire un altro consistente spreco di denaro». Inizia così la lettera aperta che Bruno Giampaoli (Italia Nostra) e Franca Leverotti (Società Amici dei Ronchi e Poveromo) hanno inviato al presidente del Consorzio di Bonifica Toscana 1, Ismaele Ridolfi.
«Lo abbiamo già fatto – evidenziano – allorché siamo riusciti con il contributo sostanziale del Comune di Massa a bocciare la megaidrovora sulla spiaggia e contiamo, con la forza degli argomenti, di bloccare anche l’ idrovora spostata un po’ più a monte che comunque paesaggisticamente andrebbe a rovinare un tratto di fosso naturalisticamente intatto. Dopo tutto, se i conti forniti dal Consorzio nell’atto di assegnazione a un architetto esterno di una relazione paesaggistica, si tratta sempre di 1.850.000 euro tra impianti e strutture quindi sarebbe tutt’altro che una minidrovora».
«Il condizionale è d’obbligo – aggiungono i due ambientalisti – perché a nove mesi dalla bocciatura del precedente progetto il nuovo progetto non risulta ancora essere stato partorito, o perlomeno non è stato reso pubblico, e altri soldi (7.477 euro) vengono spesi per un’ ulteriore relazione paesaggistica. Dobbiamo anche smentire la sua affermazione secondo cui il Consorzio “ha fatto proprie la gran parte di suggerimenti e proposte fatte dai cittadini e dalle associazioni”. Di fatto sia Italia Nostra, che Legambiente che gli Amici di Ronchi e Poveromo hanno sempre suggerito di lasciar perdere l’idrovora e pensare invece allo stombamento dei tratti tombati senza di che l’idrovora non servirebbe a nulla e le reali criticità idrauliche permarrebbero a monte. Dispiace che la tanto decantata volontà di partecipazione che secondo lei avrebbe dovuto portare ad un progetto condiviso risulti solo di facciata e si ripropongano con ostinazione soluzioni inaccettabili».