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«Scuola, imprevisti no-covid vengono “risolti” con utilizzo indiscriminato dad»

Il Coordinamento Scuole apuano interviene su alcuni casi avvenuti in due scuole di Massa

MASSA-CARRARA – «A distanza di poco più di un mese dal nostro ultimo intervento pubblico di denuncia, siamo costretti a segnalare nuovamente una situazione di utilizzo indiscriminato della didattica a distanza (Dad) per sopperire a problemi strutturali e organizzativi delle nostre scuole». Il Coordinamento Scuole Massa-Carrara interviene sul caso della scuola primaria “De Amicis” della frazione di Turano (Massa), dove «a seguito di un guasto dell’impianto di riscaldamento – evidenziano – e in particolare alla caldaia, il sindaco del Comune di Massa Francesco Persiani ha emesso un’ordinanza di chiusura per i giorni 13 e 14 gennaio 2022, demandando all’istituzione scolastica ogni determinazione inerente la didattica. La soluzione del dirigente scolastico a questo imprevisto, che in altri tempi sarebbe stato gestito con celerità per ripristinare al più presto l’utilizzo dell’edificio scolastico, è stata il ricorso a quel disastro educativo, psicologico e didattico che è la didattica a distanza, confermando il timore, più volte da noi denunciato, che tale strumento sarebbe stato utilizzato al di fuori dell’emergenza sanitaria e che rischiava di diventare strutturale».

«Se da una parte la dad risolve le inagibilità temporanee degli edifici scolastici, dall’altra la sospensione di un servizio pubblico quale la mensa scolastica e la riduzione dell’orario scolastico appianano difficoltà di tipo organizzativo per garantire la frequenza in sicurezza nel caso di una positività in classe (nella primaria 2 metri di distanza nel momento della mensa). Si tratta questa volta – aggiunge il Coordinamento – della scuola primaria “D’Acquisto” di Cervara (ma anche di altre scuole), dello stesso istituto comprensivo della primaria di Turano, dove il dirigente ha ritenuto più opportuno sospendere un servizio, piuttosto che trovare delle soluzioni che potessero garantire la frequenza in sicurezza degli alunni. Se all’inizio della pandemia una simile interruzione poteva essere compresa e tollerata, a due anni di distanza non è più accettabile una soluzione di “emergenza” come questa, soprattutto perché lede il diritto allo studio».

«Torniamo a ripetere che il governo – evidenziano – niente ha fatto di strutturale per risolvere i problemi della scuola, così ad ogni minimo intoppo c’è la dad o la chiusura di servizi essenziali a risolvere il problema e i dirigenti, non opponendosi, anzi avallando queste situazioni, non fanno altro che spianare la strada a una “disintegrazione”dell’istruzione pubblica. E oggi, a due anni dalla pandemia, abbiamo decine e decine di classi completamente in dad e centinaia di studenti in didattica mista, una situazione caotica e ormai ingestibile di cui è completamente responsabile la politica, a tutti i livelli. Torniamo a chiedere che la parola “emergenza” non sia più il lasciapassare per tollerare situazioni che ricadranno inesorabilmente sulle generazioni future».