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Emersi nuovi dati per la prevenzione del tumore alla prostata: il convegno al Cinquale

Intanto prosegue "Nastro Azzurro Giovani" la campagna della Lilt di Massa-Carrara nelle scuole del territorio

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MASSA-CARRARA – In Italia, il tumore della prostata rappresenta la neoplasia più frequente nel sesso maschile (20% dei tumori diagnosticati) dopo i 50 anni di età. L’incidenza stimata è di circa 43mila casi nel 2020 e 50mila nel 2030. Pur trovandosi al primo posto per incidenza, il carcinoma prostatico occupa il terzo posto nella scala della mortalità, riguardando, nella quasi totalità, maschi di età maggiore di 70 anni.

Sono gli ultimi nuovi dati emersi durante il corso Ecm dal titolo “Percorsi diagnostico-terapeutici in oncologia”, che si è tenuto nei giorni scorsi presso l’Hotel Eden di Cinquale (Montignoso, Massa-Carrara). Organizzato dal dottor Angelo Tagliagambe, direttore della radioterapia del Noa, il corso ha trattato le varie fasi che costituiscono il percorso diagnostico-terapeutico del carcinoma prostatico con focus sulle cure e le attività di prevnzione. La novità più importante arriva dalla anatomia patologica dove sono state approntate nuove metodiche di ricerca dei markers genetici che consentono di predire la predisposizione al carcinoma prostatico nei pazienti con familiarità. Questo sarà introdotto presto nella pratica clinica anche se è necessario considerare l’alto costo della metodica.

«Altra novità – ha detto Tagliagambe – è l’impiego sistematico della risonanza multiparametrica per identificare i focolai sospetti da biopsiare. In questo caso la diagnosi è molto più facile da effettuarsi. Sul fronte delle terapie, invece la novità riguarda l’uso della robotica nel trattamento conservativo del carcinoma e la radio chirurgia come metodica alternativa alla chirurgia».

«Dalle ricerche che sono state presentate durante la giornata di studio – afferma il dottor Pietro Bianchi, presidente della Lilt Massa-Carrara – è emerso che da oltre un ventennio il tumore alla prostata è una causa di morte in lenta, ma costante, diminuzione (circa l’1% all’anno), mentre la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi si assesta all’88%. Questo significa che è una patologia che si può curare a lungo e che, quindi, ha costi enormi a carico del sistema sanitario. Cosa suffragata anche dai dati emersi dal corso organizzato dal dottor Tagliagambe. Rimane determinante la prevenzione, che, non solo aumenterebbe la percentuale di sopravvivenza, ma rappresenterebbe anche un risparmio notevole, tale da poter destinare risorse verso la cura di altre patologie».

La prevenzione è al centro di Nastro Azzurro Giovani, campagna di sensibilizzazione nata su un progetto ideato e studiato dal dottor Fabrizio D’Alessandro, presidente del Rotary Club Carrara e Massa e patrocinato anche dalle altre due associazioni apuane (Club Riviera Apuana del Centenario e Club Lunigiana Pontremoli) e che vede impegnata nelle scuole della provincia la Lilt Massa-Carrara: «Siamo partiti dal liceo classico Rossi – fa il punto Bianchi – poi all’istituto Galilei di Carrara, a seguire al liceo scientifico Fermi di Massa. Piano piano andremo in tutte le scuole grazie a un team di medici che volontariamente ha dato la propria disponibilità».

Gli incontri sono destinati agli alunni maschi delle ultime due classi con l’obiettivo di sensibilizzarli sui tumori maschili che per pudore, vergogna o paura, possono venir sottovalutati o sottaciuti. Sono tenuti degli stessi medici Bianchi, Dante Cesaretti, Luigi Cherubini, Fabrizio D’Alessandro, Massimo Gattini e Carlo Manfredi.

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