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«Il futuro apuano non si disegna a colpi di variante: iniziamo a scrivere insieme il Piano strutturale»

Il presidente di Confartigianato, Sergio Chericoni, interviene sulla proposta di commercio all'ingrosso in zona industriale: "Non demonizziamo nessuno, ogni investimento è un'occasione. Ma la politica non può delegare la pianificazione all'iniziativa privata"

MASSA – “Non demonizziamo alcuna attività economica: ogni investimento sul territorio rappresenta una boccata di ossigeno, un segnale positivo per il tessuto economico e sociale, soprattutto se porta con sé occupazione. Non si può però delegare il disegno complessivo all’iniziativa privata: la visione della città, gli indirizzi e gli obiettivi di sviluppo sono una prerogativa della politica e devono derivare da una programmazione strategica a medio e lungo termine che non può essere declinata a colpi di variante. Soprattutto se si vanno a mangiare spazi per il tessuto artigianale, produttivo e industriale”. Sono le parole del presidente di Confartigianato Massa-Carrara Sergio Chericoni, che chiede al sindaco Francesco Persiani e alla giunta di Massa di “fare un passo indietro e iniziare un percorso condiviso di pianificazione complessiva del territorio, così da arrivare a costruire un nuovo Piano strutturale che sappia rispondere davvero alle esigenze di ripresa e crescita della città”.

“Siamo in un periodo di forte trasformazione e ancora non possiamo prevedere gli impatti che avranno le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza sulla nostra provincia – prosegue Chericoni -. Un importante banco di prova potrebbe essere l’asta immobiliare che sta provando Sviluppo Toscana per la cessione di alcuni capannoni e della sede ex Bic in via Dorsale, un termometro che misurerà l’appetibilità economica di Massa-Carrara. Tuttavia privarci oggi delle poche aree industriali disponibili è a nostro avviso un gioco a perdere, peraltro in una posizione così strategica all’uscita dell’autostrada di Massa. Capiamo che la proposta avanzata da una grande azienda del commercio all’ingrosso sia allettante e possa dare una parziale risposta al degrado di quegli spazi, ma non possiamo confondere l’interesse particolare con quello generale”.

“Vogliamo inoltre far notare – aggiunge il presidente della Confartigianato apuana – che è in atto un processo di reindustrializzazione delle aree ex Dalmine da parte del comparto della nautica che sta investendo milioni di euro. Pensiamo ad esempio alla San Lorenzo che ha acquistato pochi mesi fa i capannoni dell’area ex Barsanti per oltre 24mila metri quadrati. Un settore in grande sviluppo e che in futuro potrebbe avere un’ulteriore accelerata visto che nel nuovo documento di pianificazione strategica del porto di Carrara è prevista la realizzazione del travel lift che consentirebbe uno sbocco a mare per l’intera filiera. Nautica che potrebbe essere interessata a utilizzare anche quegli spazi che oggi si prova a destinare al commercio all’ingrosso”.

Tutte le proposte sono arrivate alla giunta Persiani dal territorio da privati che provano a modificare il tessuto previsto dal Regolamento urbanistico tramite varianti allo stesso. “Crediamo che a questo punto sia necessario mettere un freno perché si rischia di andare a disegnare il futuro della città a colpi di variante, a macchia di leopardo e senza una visione d’insieme – sostiene Chericoni -. Al sindaco Persiani proponiamo di mettere tutto in attesa, di iniziare a lavorare al Piano strutturale sin da subito andando ad ascoltare quelle che sono tutte le proposte che possono arrivare dalla città, comprese quelle che oggi sono delle varianti. Un percorso partecipato e condiviso che porti a risolvere i problemi del passato e a disegnare le strategie di sviluppo di Massa da applicare poi nel dettaglio con i prossimi Piani operativi. Sappiamo che non è un’impresa semplice ma è un lavoro che farebbe solo il bene di Massa, dei cittadini e delle attività economiche”.