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Athamanta a fianco dei lavoratori Sanac: «Estrattivismo sfrutta i territori e abbandona le comunità»

Anche l'associazione scenderà in piazza in difesa dei diritti di lavoratori e lavoratrici dell'azienda massese

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MASSA-CARRARA – Athamanta, l’associazione a difesa delle Alpi Apuane, parteciperà alla mobilitazione di questa mattina, 12 novembre, a partire dalle 9.30, in difesa dei diritti di lavoratori e lavoratrici di Sanac, per manifestare solidarietà agli oltre cento operai rischiano la cassa integrazione. Athamanta prenderà parte al corteo poiché convinta che “lavoro, reddito, salute e ambiente non sono merce di scambio ma sono le fondamenta del futuro che vogliamo per la nostra comunità e che il conto della crisi climatica, ambientale ed economica non saremo noi a pagarlo”.

“Le recenti lotte per la giustizia climatica – continuano da Athamanta – hanno messo in discussione il concetto di crescita illimitata.  Lo sfruttamento minerario del territorio apuano si pone in relazione diretta con il tema del lavoro, con il ricatto che le grandi aziende agiscono su lavoratorә e comunità con costi sociali altissimi: vite umane, devastazione ambientale, peggioramento delle condizioni di salute della popolazione, aumento del rischio idrogeologico e salati conti riversati sulle spalle della comunità”.

Anche Sanac è legata al settore minerario: le cave di dolomia, infatti, erano strategiche per la produzione di refrattari di cui Sanac è fornitore per l’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia S.p.A. Un capitolo della storia locale vede il Comune di Massa indebitato a risarcimento dell’azienda Dolomite S.p.A. di Montignoso chiusa dopo una dura lotta da parte degli abitanti della frazione di Forno contro il continuo passaggio di mezzi pesanti in paese per estrazione di dolomia. Come per Carrara con debito di oltre 90mln di euro per la costruzione della Strada dei Marmi, ad uso esclusivo degli imprenditori di cava, per evitare il passaggio di mezzi dai centri abitati.

“Queste dinamiche violente di sfruttamento e abbandono, tipiche del capitalismo estrattivo investono la comunità come Sanac – conclude Athamanta – mettendo a rischio il  posto di lavoro, il reddito di decine di famiglie e l’equilibrio economico di gran parte della comunità a causa di scelte governative in favore di profitto e multinazionali, su un settore di interesse strategico nazionale. Perché non sono le aziende ad essere sanzionate e costrette a risarcire la comunità?”.

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