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«Caos bollette Gaia, il rimborso ai cittadini è molto più di 572mila euro»

Pietro Morelli e Luca Iacopetti, presidente e vicepresidente del comitato "Il mondo nelle nostre mani" di Massa, intervengono in merito alle fatturazioni sbagliate del gestore idrico

MASSA – “Se su quattro bollette l’errore risale a 1 milione e 450 mila euro, su tre bollette già emesse a quanto può ammontare l’importo da rimborsare ai cittadini? Non pensiamo 572 mila euro, dato che non è neanche la metà dell’importo complessivo, bensì oltre il milione di euro”. Pietro Morelli e Luca Iacopetti, presidente e vicepresidente del comitato “Il mondo nelle nostre mani” di Massa, intervengono in merito alle fatturazioni sbagliate del gestore idrico. “Gaia spa – spiegano dal comitato – sulla stampa ha affermato che “il rimborso non ammonta a 1,4 milioni di euro ma a 572 mila euro, dato che il processo di fatturazione è stato subito bloccato appena si sono resi conto dell’errore”. Intanto vogliamo precisare che le “partite pregresse” dovevano avere la sua ultima applicazione secondo il Decreto 34/2015, firmato dal direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana (AIT), a fine 2020 e così non è stato, poiché, ad avviso della società, c’è stato uno “sfalsamento” temporale di un anno, dovuto a ritardi nella fatturazione degli addebiti che risalgono ai primi anni di applicazione della normativa”, per cui l’ultima applicazione delle “partite pregresse” avverrà nella fattura di dicembre 2021, perciò, ad oggi, sono state fatturate tre bollette delle quattro previste, la prima dell’ 11/03/2021 la seconda dell’ 11/06/2021 e la terza dell’ 14/09/2021, e tutte e tre riportano il costo delle partite pregresse al metro cubo di 0,065633 anziché di 0,040626 (Fatture in nostro possesso). Non sappiamo di preciso quando il sistema di fatturazione sia stato bloccato dalla società Gaia Spa, oppure quando si sono accorti dell’errore. Però noi ci domandiamo: se su quattro bollette l’errore risale a 1 milione e 450 mila euro, su tre bollette già emesse a quanto può ammontare l’importo da rimborsare ai cittadini? Non pensiamo 572 mila euro, dato che non è neanche la metà dell’importo complessivo, bensì oltre il milione di euro”.

“Al di la dei conti – proseguono Morelli e Iacopetti – è giusto che i cittadini vengano rimborsati ognuno per quello che ha versato in più, perché non deve essere considerato un regalo, ma una restituzione di importi non dovuti. Questo comunque, vogliamo precisare, non interferisce in altri percorsi intrapresi da comitati o associazioni di consumatori, per cui sarà dovere, a chi di competenza, dichiarare legittime o illegittime le stesse, un proverbio famoso dice: “meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Poi se domani arriva anche la gallina, ben venga. Pertanto invitiamo tutti i cittadini a contattare le varie associazioni di consumatori”.