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Sanità, mancano 330 milioni in Toscana. «No all’aumento di tasse per coprire il buco»

L'allarme lanciato dalla Cisl. Riguardo l'area vasta gestita dalla Asl Toscana nord ovest che comprende anche la provincia di Massa-Carrara il bilancio 2020 si chiuderà con un risultato negativo di oltre 37 milioni di euro

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MASSA-CARRARA – «Le indiscrezioni su un possibile rialzo della tassazione regionale per coprire il buco nei conti della sanità, ci preoccupano non poco». A dirlo è il segretario generale della Cisl Toscana, Ciro Recce. «Da qualche giorno – ha affermato Recce – sulla stampa si rincorrono ipotesi, non smentite, di un possibile intervento al rialzo su addizionale Irpef regionale e bollo auto per far fronte alla sofferenza del bilancio sanitario regionale, determinata dalle maggiori spese per la pandemia. Crediamo che sia opportuno verificare ogni alternativa possibile, a cominciare da un intervento nazionale come avvenuto nel 2020. Non è questo il momento per aumentare il carico sulle spalle dei toscani».

L’allarme lanciato da Recce, secondo quanto riportato dall’agenzia Dire, riguarderebbe un ammanco di circa 330 milioni di euro che sarebbe il differenziale di spesa sanitaria tra il 2021 e il 2020. Di questi 150 milioni la Regione vorrebbe recuperarli dal governo e altri 150 attraverso una revisione della spesa delle Asl toscane ma «senza tagli lineari». Domani, martedì 2 novembre, in Consiglio regionale dovrebbe essere discusso un dossier di sette pagine in cui sono contenute le stime e le cifre ufficiali ma anche le misure che il governo regionale vuol mettere in campo per fronteggiare la situazione.

Riguardo l’area vasta gestita dalla Asl Toscana nord ovest che comprende anche la provincia di Massa-Carrara il bilancio 2020 si chiuderà con un risultato negativo di oltre 37 milioni di euro. Liquidità «consumata» proprio per far fronte all’emergenza pandemica come le assunzioni di personale, i nuovi servizi come le Usca, la riorganizzazione dei reparti e i lavori di potenziamento dei presidi.

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