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«Le dichiarazioni di Putamorsi danneggiano il comparto estrattivo massese»

Il sindaco di Massa, Persiani, replica al presidente del Parco delle Apuane: «Forse è il caso che leggessero meglio gli atti prodotti dall’amministrazione massese invece di continuare a fare della demagogia»

MASSA – «Le dichiarazioni del presidente del Parco delle Apuane, Alberto Putamorsi, sono gravi e irresponsabili e certificano, se ancora ve ne fosse bisogno, la volontà di danneggiare il comparto estrattivo massese». Il sindaco di Massa, Francesco Persiani, risponde a Putamorsi. «Egli, infatti – afferma il primo cittadino – prima dichiara che il piano del Parco è stato fatto anche in considerazione dei Pabe adottati dai Comuni tra cui quello di Massa, poi dichiara di non sapere nulla del ripristino ambientale della cava Focolaccia che proprio nei Pabe è espressamente prevista, insieme alla valorizzazione dei fabbricati ivi collocati in funzione di un progetto universitario di studio della geologia delle Apuane».

«Troppa superficialità da parte del Parco – prosegue Persiani – nella progettazione di uno strumento così complesso, ma d’altra parte non ci meravigliamo, infatti è solo grazie al nostro intervento che si è evitata l’escavazione in mappali di proprietà privata che il parco avrebbe voluto consentire nella delicata area delle Madielle, di fatto andando a riproporre anche a Massa la delicata questione dei beni estimati che a Carrara ha portato a una decennale battaglia legale tra il pubblico e il privato, con reciproco svantaggio».

«Oltre il danno anche la beffa – aggiunge il sindaco di Massa – visto che nel caso di escavazione in mappali privati, che l’amministrazione comunale per quanto di competenza aveva scongiurato anche attraverso la ricognizione degli agri marmiferi, non si sarebbe potuta applicare la tassazione sul materiale scavato espressamente prevista dalla legge regionale. Quanto sopra non sembra preoccupare il parco, che probabilmente ritiene compiuta la sua missione rispettando il dictat regionale di una riduzione drastica delle aree contigue di cava, peraltro già tutelate dai pabe comunali, ma che adesso renderà impossibile mantenere l’equilibrio che avrebbe consentito l’esecuzione di molti progetti di ripristino ambientale. Forse è il caso che si leggessero meglio gli atti prodotti dall’amministrazione massese invece di continuare a fare della demagogia».