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Così fu scoperta la statua stele più “occidentale”

Ora è pronta per essere presentata. L’autenticità del pezzo era stata confermata dal dottor Angelo Ghiretti, archeologo direttore del Museo delle Statue Stele di Pontremoli

FUORI PROVINCIA – Era una sabato di un anno fa, il 5 settembre 2020. Due esperti escursionisti, Matteo Scardovelli, dottore di ricerca in arte paleolitica, e Marta Mingucci, naturalista e guida ambientale escursionistica del Parco delle Cinque Terre, salendo su un sentiero in località Monte delle Forche a Levanto, si sono imbattuti in una pietra molto particolare. Con occhio attento hanno riconosciuto nella scheggia di arenaria, reimpiegata in uno scalino del sentiero, un frammento di statua stele, ovvero di una raffigurazione umana risalente alla preistoria.

L’autenticità del pezzo è stata confermata dal dottor Angelo Ghiretti, archeologo direttore del Museo delle Statue Stele di Pontremoli. Esperto studioso di questi manufatti, il dottor Ghiretti ha affermato trattarsi di un frammento della testa di una statua-stele che doveva in origine raggiungere l’altezza di 1,5 metri circa. “La testa era ad arco semicircolare; sulla superficie del volto, volutamente abbassata, si notano gli occhi, in mezzo si trova un segmento rettangolare, in rilievo, corrispondente al naso. Si tratta probabilmente di una stele di tipo B, secondo la classificazione di Augusto Ambrosi, e pertanto può risalire all’epoca eneolitica (fra il 3400-3300 e il 2300-2000 a.C.). In Lunigiana, ovvero nella terra che nel Medioevo dipendeva dall’antica diocesi di Luni, si sono rinvenute fino ad oggi 83 statue di questo tipo. Quella di Levanto è l’84esimo esemplare ed è particolarmente interessante perché è la più occidentale; infatti, fino ad oggi, i ritrovamenti non andavano oltre il sito di Zignago – Novà”.

Di particolare importanza è il fatto che nel 1996, poco lontano dal ritrovamento, era stato eseguito un piccolo scavo archeologico, diretto dal dottor Enrico Giannichedda, archeologo dell’ISCUM di Genova, il quale vi aveva identificato un sito risalente all’Età del Bronzo. La dottoressa Aurora Cagnana, archeologa funzionaria di zona della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Genova e provincia della Spezia, ha informato immediatamente il soprintendente, architetto Manuela Salvitti, e ha subito recuperato il prezioso reperto, dichiarando che “poiché la scoperta fortuita è stata immediatamente comunicata alla Soprintendenza, ottemperando agli obblighi di legge, gli scopritori hanno senz’altro diritto al premio di rinvenimento”.

Il sindaco di Levanto, Luca Del Bello, ha dichiarato il pieno interesse dell’amministrazione comunale, che si è attivata per organizzare a Levanto in collaborazione con la SABAP città metropolitana di Genova e Provincia della Spezia una serata dedicata, che si terrà sabato 25 settembre, alle ore 20.30presso la Loggia Comunale in Piazza del Popolo, per presentare alla cittadinanza il reperto. In quella occasione saranno presenti, Luca Del Bello, Aurora Cagnana e Luigi Gambaro, che introdurranno la serata e due specialisti che svolgeranno relazioni con proiezione di immagini. Angelo Ghiretti, oltre a illustrare il reperto, con ampi riferimenti a manufatti simili conservati nei musei, spiegherà che cosa fossero le statue-stele e per che tipo di rituali venivano erette. Enrico Giannichedda descriverà i risultati dello scavo da lui diretto, oltre vent’anni fa, sul Monte delle Forche di Levanto e sottolineerà come questo sito venga ad acquisire oggi un’importanza straordinaria.  La serata del 25 settembre è stata calendarizzata nelle “Giornate europee del patrimonio” e verrà inserita nel programma nazionale del Ministero della Cultura. In caso di maltempo, la serata si svolgerà nel palazzo municipale (piazza Cavour) con accesso con “Green pass” e nel rispetto di tutte le norme anti-Covid-19 fino ad esaurimento posti. L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook dell’associazione culturale “TamTam – Tutta un’Altra Musica”: https://www.facebook.com/TAMTAMLevanto