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Lunigiana da sogno: altri sei Comuni entrano a far parte della Riserva Mab Unesco

Il Consiglio internazionale del programma Man and the Biosphere Unesco ha valutato favorevolmente la proposta di ampliamento della Riserva ai Comuni di Aulla, Podenzana, Mulazzo, Pontremoli, Tresana e Zeri

LUNIGIANA – La Riserva Biosfera Mab Unesco dell’Appennino Tosco-emiliano, istituita nel 2015 con l’adesione di Toscana ed Emilia e di 34 Comuni delle province di Parma, Modena, Reggio Emilia, Massa Carrara e Lucca, si allarga a 80 Comuni, fra questi ben 5 della Lunigiana.

Il Consiglio internazionale del programma Mab (Man and the Biosphere) Unesco ha infatti valutato favorevolmente la proposta di ampliamento della Riserva ai Comuni del nostro Appennino, includendo Aulla, Podenzana, Mulazzo, Pontremoli, Tresana, Zeri e, per la Liguria, Luni, che si aggiungono ai Comuni presenti dalla costituzione della Riserva (Villafranca, Licciana Nardi, Fosdinovo, Fivizzano, Filattiera, Comano, Casola, Bagnone). Il programma Mab è stato avviato dall’Unesco negli anni Settanta per migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building.

Il sindaco Roberto Valettini plaude alla notizia: «Aulla ha sempre creduto nel percorso della Riserva della Biosfera Appennino Tosco-Emiliano: la possibilità di rendere concreta, oggi, questa volontà ci permette di guardare al futuro con una nuova visione e progettualità, condivisa e comprensoriale. Come sindaco di Aulla, ma anche come presidente dell’Unione dei Comuni, esprimo grande soddisfazione per questo risultato che conferma l’identità di una Lunigiana unitamente convinta delle proprie potenzialità».

«In questo modo anche il nostro Comune vedrà riconosciute le proprie specificità nel contesto mondiale
dell’Unesco – commenta il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini – e si creeranno nuove opportunità
di sviluppo sostenibile. È per noi motivo di orgoglio e soddisfazione».

Il programma Mab Unesco si pone i seguenti obiettivi: migliorare il rapporto tra le popolazioni e il loro ambiente nel segno della sostenibilità; costruire il futuro dei proprio giovani sulle basi dei valori delle comunità, delle proprie
radici e identità; essere parte di una rete mondiale Mab Unesco nella quale scambiare e condividere; promuovere la pace e lo sviluppo sostenibile (attraverso l’istruzione, la scienza, la cultura e la comunicazione) con il pieno coinvolgimento delle comunità; tutelare il patrimonio comune dell’umanità e le biodiversità per le generazioni future; promuovere il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana; individuare approcci innovativi per lo sviluppo economico; creare siti privilegiati per la ricerca scientifica e tenacia, la formazione e l’educazione ambientale, creare poli di sperimentazioni politiche, mirate a sviluppo e pianificazione territoriale; aumentare la capacità delle persone di gestire in modo efficiente le risorse naturali; conservazione delle risorse (paesaggi, ecosistemi, specie e variazioni genetiche).

Quello che sarà riconosciuto oggi 15 settembre 2021 non è quindi un mero ampliamento della Riserva della Biosfera, ma ne segna una radicale rifondazione, la nascita di un soggetto nuovo che in continuità con il passato intende investire sul capitale umano dell’Appennino e per l’Appennino e che perseguirà strategie basandosi sui paradigmi della sostenibilità e perseguendo gli obiettivi del programma Uomo e Biosfera.