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Una nuova strada in costruzione lungo il ravaneto, il Grig: «A rischio un’area dall’alto valore storico»

L'associazione ha presentato alcune osservazioni riguardanti i piani di coltivazione di due cave nel territorio apuano

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MASSA-CARRARA – Mentre sono in corso sette procedimenti per la verifica di assoggettabilità a Via (valutazione impatto ambientale), il Grig (Gruppo di intervento Giuridico) ha presentato alcune osservazioni riguardanti i piani di coltivazione di due cave nel territorio apuano. Si tratta di due cave già attenzionate in precedenza dal Grig. Relativamente a una di queste, l’associazione già aveva fatto pervenire osservazioni relative ad alcune carenze, criticità e opacità nella documentazione progettuale depositata. Ancora più critiche sono le valutazioni relative alla documentazione allegata al secondo progetto.

“Si progetta la costruzione di una nuova galleria e di una nuova strada di arroccamento da realizzarsi lungo il ravaneto che dai cantieri delle cave si sviluppa verso valle – spiegano dal Grig -. La nuova strada, viene presentata dal tecnico come semplice opera viabilistica, ma di fatto modifica la funzione idraulica del ravaneto posto all’interno della fossa idraulica, Nella documentazione depositata manca lo studio di fattibilità a supporto dell’opera. Così come manca la relazione paesaggistica, sebbene il progettista riconosca che la cava rientra parzialmente in area ad elevato valore conservazionistico per la presenza di una cava storica, che però si affretta a definire di “limitate dimensioni”, quasi che il valore storico e archeologico di un reperto si misurasse tanto al chilo. Del resto, anche nella relazione archeologica non si produce alcun protocollo di fattibilità per “proteggere” eventuali  rinvenimenti che la relazione stessa non esclude possano emergere durante i lavori di costruzione della nuova strada. Così come non è programmata alcuna campagna di scavo a “transetto”.

“Ma nuovi rinvenimenti sono già visibili – fanno notare dal gruppo – a testimonianza dell’importanza dell’area e della cautela necessaria a maneggiarla, testimonianza, anche, della scarsa conoscenza dei luoghi da parte di chi vi progetta sopra. I volontari dell’associazione, che conoscono e “amano” quei luoghi, hanno scoperto una nuova tagliata romana nell’area del ravaneto. Questa scoperta contribuisce a ribadire la valenza storico-archeologica dell’intera area e il delicato equilibrio che va preservato e che la costruzione di una nuova strada certamente non favorisce”.

Di qui la richiesta dell’associazione al Comune, alla Soprintendenza e alla Regione di “fermare nuovi scempi ambientali, di avviare una campagna di ricerca e di valorizzazione dell’intera area e di vincolare un’area ampia alla tutela paesaggistica e architettonica del territorio”. “Cominciamo da qui a dimostrare che la tutela e la valorizzazione dei beni sta davvero a cuore e che non è utilizzata come foglia di fico con progetti che paradossalmente ne decretano invece la rovina”.

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