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«Niente fiera Marmo Macchine, se vogliamo dare un futuro a Imm»

Cna Massa-Carrara traccia una linea netta tra passato e presente: «La lunga crisi di recessione economica ha profondamente modificato le imprese e il sistema»

MASSA-CARRARA – “Se vogliamo dare un futuro alla Imm e salvaguardarne l’occupazione, va abbandonata definitivamente l’illusione che possa rinascere l’evento perduto della rassegna fieristica del Marmo e delle Macchine”. A tracciare una linea netta tra passato e futuro è il presidente di Cna Massa Carrara, Paolo Bedini. La principale associazione degli artigiani si era lanciata, nell’agosto del 2020, anche in un sondaggio online coinvolgendo i cittadini sulla destinazione dello spazio fieristico. Il sondaggio aveva evidenziato una netta divisione tra la prospettiva di un’acqua park (30%), ed il mantenimento dell’attuale polo fieristico accompagnato però da una nuova mission (27%). Uno su cinque (21%) aveva scommesso invece sulla riconversione in un centro sportivo con annesso palazzetto e spazi outdoor e indoor in grado di ospitare competizioni nazionali ed internazionali. Molto indietro la prospettiva di un polo scolastico (16%).

“La lunga crisi di recessione economica ha profondamente modificato le imprese e il sistema nonché  la cultura del fare impresa, come così conseguentemente ha modificato il sistema fieristico in Italia (e non solo) nel quale trovano spazio di sopravvivenza solo alcuni centri fieristici tra i quali Milano, Verona e Bologna, realtà nelle quali si concentra il mercato e gli imprenditori espongono e vanno a fare affari la dove c’è il mercato. – analizza Bedini – Con questo non voglio certamente affermare che la Imm deve rinunciare alla sua mission di essere il supporto alle imprese e agli imprenditori del marmo nonché un bene prezioso per Carrara e il comprensorio pertanto diventa necessario che le Istituzioni, dalla Regione alla Provincia e Comuni, unitamente alle associazioni imprenditoriali, aprano concretamente un confronto alfine di indicare quali possono essere le soluzioni per il complesso fieristico considerando che la Imm non potrà certo mantenersi facendo solo fiere di medio livello, anche se ci sono tre rassegne fieristiche, la Seatec dedicata alla subfornitura e accessoristica della nautica, la Tirreno CT dedicata alle imprese della ristorazione e servizi al turismo e la 4X4 Fest dedicata ai veicoli fuoristrada, fiere che meritano attenzione in quanto ben si calano e suscitano interesse da parte degli operatori nel territorio che va da La Spezia a Pisa”.

Da qui alcune concrete proposte che Cna mette sul piatto del dibattito che coinvolgono la struttura: Il sovra strutturato centro fieristico di Marina di Carrara può trovare il suo utilizzo completo solo se esiste l’effettiva volontà e l’obbiettivo per realizzare un progetto di utilizzo di tutti i padiglioni della fiera nella quale può trovare spazio un polo tecnologico di studio e ricerca dell’utilizzo, applicazione, certificazione,  del marmo e delle pietre,  che sarebbe cosa unica in Italia e in Europa, con il coinvolgimento del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) delle Università e aperto come servizio alle esigenze e richieste delle imprese non solo Italiane. Inoltre, secondo Cna, può essere realizzato un centro di alta formazione e specializzazione a supporto e sviluppo per le consistenti realtà economiche sia produttive e sia di servizio che insistono nel territorio e comprensorio, quali la nautica, la meccanica, il turismo e la ristorazione. Per Cna “rimane necessario e fondamentale credere in un completo utilizzo delle aree e degli spazi: la fiera – rimarca l’associazione – va intesa come soggetto aggregatore che diventa indispensabile per lo sviluppo delle attività sopramenzionate ed a sua volta fondamentale opportunità per tutto il ricettivo coinvolgendo  anche i territori limitrofi.  E’ infine necessario che tutti i soci del territorio credano in una ripartenza così come è necessario ricreare un management in grado di sviluppare azioni concrete di rilancio, che il socio di maggioranza intervenga con coraggio con investimenti invertendo la rotta dei flussi finanziari sempre massicciamente presenti per la citta metropolitana verso località periferiche come quella di Massa Carrara”.