LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Prevenzione in cava a Casette, grazie alla Croce Bianca

MASSA – “La sanità in cava a Km……zero!” Questo il tema della giornata evento di prevenzione a carattere nazionale che si terrà sabato 31 luglio dalle ore 9 alle 14 nella cava della Ditta Bordigoni Gina/ F.lli Giorgini in loc. Piastrone – Bacino di Gioia a Casette (Massa-Carrara)  su iniziativa del locale Istituto di Pubblica Assistenza “Croce Bianca”. L’evento si tiene in memoria di Adolfo Angeli volontario della “Croce Bianca” ed operatore di cava prematuramente scomparso alcuni giorni fa. Un gruppo di specialisti volontari effettuerà elettrocardiogramma e lettura; test udito e vista, ecocolordoppler delle carotidi  – prevenzione ictus; determinazione pressione arteriosa; prevenzione aneurisma aorta addominale, consulto ortopedico prevenzione patologie grosse articolazioni, test del capello. Esami e test gratuiti sono riservati solo agli operatori della cava nel rigoroso rispetto delle norme anti covid.

La giornata ha il patrocinio dell’amministrazione comunale di Massa, Fimmg di Massa-Carrara, Rotary Club di Marina di Massa centenario e di altre importanti istituzioni. La locandina e l’immagine è stata curata da Daniele Terzoni, La giornata è supportata anche da società e ditte varie e da pasticcerie bar Rossi Group di Massa.  Sarà presente il dottor Andrea Cella vice sindaco di Massa: «A scanso di equivoci o cattive interpretazioni – dice Nino Mignani Presidente dell’Istituto di Pubblica Assistenza “Croce Bianca”- con questa iniziativa non vogliamo sostituirci a nessun organismo di sanità deputato alla prevenzione in cava, vogliamo dare un gratuito contributo in più anche a questi lavoratori in linea con la mission del nostro Istituto che opera nel rigoroso metodo del volontariato, nell’educazione sanitaria, nella prevenzione per quanto, ovviamente, ci compete.»

Mignani aggiunge: «Con l’evento del 31 prossimo in cava desideriamo anche reiniziare ad attuare nel nostro comprensorio, grazie sempre al Gruppo di specialisti volontari, le Giornate di prevenzione interrotte lo scorso anno a causa della Pandemia. Infatti come già sperimentato anche la Croce Bianca nella Fraz. di Pariana – Massa il 21 di settembre del 2019, la prevenzione a km zero è una battaglia di civiltà al servizio dei nostri cittadini, con particolare riferimento a persone disagiate, anziane e a chi pratica lavori particolarmente usuranti. Infatti l’Istituto di Pubblica Assistenza “Croce Bianca” in attività a Massa dal 1898 ora desidera organizzare con l’ausilio di specialisti, professori all’Università di Pisa o provenienti da Ospedali di carattere regionale , senza avere la pretesa, ripeto, di sostituirsi a nessuno, alcune iniziative nei bacini marmiferi della Provincia. Nei giorni scorsi abbiamo avuto contatti con alcuni imprenditori locali, che hanno manifestato la volontà di mettersi a disposizione per organizzare visite gratuite nelle cava in Loc. Piastrone – Bacino di Gioia a Casette gestita dalla Ditta Bordigoni Gina/ F.lli Giorgini».

Il presidente della Croce Bianca dice: «Abbiamo 12 dipendenti di cui due impiegati; 10 autisti e molti volontari oltre ai 10 ragazzi del servizio civile. L’improvviso espandersi del covid lo scorso anno ha ridotto alcune tipologie di assistenza ai pazienti che fanno ricorso ai nostri servizi: in modo sensibile quelli relativi a visite e/o terapie ma, nel contempo, sono aumentate a dismisura le richieste di sostegno alle attività che erano impedite dal dover essere confinati nelle proprie abitazioni. E’ aumentata la richiesta di assistenza domiciliare, dalle medicine, alla spesa, al recapitare indumenti all’Ospedale locale, ecc.. Siamo diventati per un certo verso una specie di call-center a cui arrivavano le richieste più diverse e abbiamo dovuto riorganizzare la nostra collaudata e consolidata attività dei Sociali per andare incontro alle richieste di cui sopra. Anche l’attività di Emergenza/Urgenza ha subito una trasformazione quasi netta, non più interventi su incidenti, infarti, ecc. ma interventi di trasporto su malati di covid-19, in una situazione in cui la disponibilità dei dispositivi di protezione i DPI guanti, mascherine ed altro era al minimo. In sintesi dunque: acquisto con consegna a casa di beni di consumo per la casa con una frequenza di da 10 a 15 servizi giornalieri e l’impiego di 10 persone fra dipendenti e volontari; attivazione di un centralino telefonico per rispondere a qualsiasi esigenza che ci venisse posta in particolare dalle fasce di persone più deboli e andare rapidamente incontro a tutte le richieste di aiuto; ed ancora: assistenza a quelle famiglie che avevano malati in terapia intensiva, mentre loro stessi erano in quarantena per consegna al NOA di indumenti e tutto che fosse necessario ai pazienti colpiti dal covid-19. Questo voleva dire eseguire tre, quattro servizi al giorno. Abbiamo, poi, effettuato, la consegna a domicilio dei medicinali facendo tramite tra la farmacia del NOA, le varie farmacie comunali e/o private e il domicilio dei pazienti, spesso colpiti dal Covid-19, con frequenze di 10/15 interventi settimanali. Tutti questi servizi sono stati effettuati gratuitamente. Lo sorso anno, comunque sono stati effettuati 2500 servizi di emergenza, 5544 di urgenza, nonostante tutto abbiamo retto!»

L’importanza della prevenzione è sottolineata da uno degli specialisti che saranno presenti il dottor Fabio Costantino noto Specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare Ospedale delle Apuane e Distretti sanitari zona delle Apuane Massa-Carrara Azienda Usl Nord Ovest: «Non può esserci innovazione e sviluppo delle organizzazioni senza una adeguata formazione, che deve essere continua, concreta, coinvolgente e legata ai bisogni delle persone oltre che all’apertura di nuove tecnologie. Chi non si forma, si ferma. Le patologie cardiovascolari sono state e continuano ad essere la causa principale di mortalità e morbilità nel nostro paese e nel mondo occidentale. La prevenzione, priorità indicata dalle linee guida, e la gestione della terapia nel paziente cardiopatico (che nella maggior parte dei casi è co-morbido) rende pertanto necessaria, soprattutto in tempo di COVID-19, anche la stretta collaborazione tra ospedale e territorio. Indispensabile quindi lo screening di primo livello rappresentato dell’elettrocardiogramma basale e dalla visita cardiologica. Già al congresso della società americana di cardiologia tenutosi a New Orleans a marzo 2019 è stato ribadito il concetto che l’80% di tutte le malattie cardiovascolari può essere prevenuto attraverso scelte e modifiche dello stile di vita. Ipertensione ed ipercolesterolemia contribuiscono in modo determinante ad aumentare quel rischio cardiovascolare cosiddetto “globale”. Tuttavia, nonostante un’ampia disponibilità di trattamenti farmacologici anti-ipertensivi ed ipolipemizzanti, solo il 25-30% dei pazienti ad elevato rischio cardiovascolare raggiunge i targets di controllo pressorio e lipidico. Le ragioni di questa situazione che riscontriamo nella pratica clinica quotidiana sono complesse, ma un elemento centrale è rappresentato dalla scarsa aderenza dei singoli pazienti alle prescrizioni terapeutiche. Per tale motivo il paziente deve essere informato correttamente e la comunicazione medico-paziente è Fondamentale per arginare questo fattore di rischio “semi-occulto” sempre più emergente. Ogni giorno muoiono per arresto cardiaco in Europa circa 1000 persone (l’equivalente della capienza di due jumbo jet). Questo non è ammissibile in una società cosiddetta civile. Purtroppo noi operatori sanitari arriviamo in ritardo poiché tali patologie (infarto ed ictus in primis) sono strettamente tempo-dipendenti. Infatti la sopravvivenza media ancora oggi, nel ventunesimo secolo, si attesta a circa l’8%. Già dopo 5 minuti (300 secondi in cui il cuore è fermo) il cervello comincia a presentare i primi segni irreversibili. Allora per limitare i danni di questo problema sanitario che rappresenta il killer numero 1 nel mondo occidentale la popolazione deve diventare parte attiva nella catena della sopravvivenza ovvero deve aiutare chi ha bisogno “senza se e senza ma”. In che modo? Attraverso un semplice corso di primo soccorso (BLS-D) che insegni a mettere in atto le corrette manovre di rianimazione (RCP) e l’utilizzo del defibrillatore (DAE) in attesa dell’arrivo del soccorso avanzato con l’ambulanza. Ricordo che tali manovre sono semplici, sicure e facili da apprendere anche senza una preparazione sanitaria specifica (si imparano in meno di una mezza giornata). Una soluzione che potrebbe ridurre efficacemente queste “perdite” annuali in termini di vite umane ed anche in termini economici è quello di rendere obbligatorio tale corso (BLS-D) prima di conseguire la patente di guida (ed anche ai successivi rinnovi) per intercettare soprattutto la quasi totalità della popolazione futura. Quei giovani che recentemente anche il Nostro Presidente Mattarella ha definito “ i protagonisti del nostro futuro; tocca a loro scrivere la storia della Repubblica”. Io credo che sia arrivato il momento storico per attivare la popolazione su di un problema che riguarda tutti noi. Nessuno si senta escluso. Per tale motivo mi sono mosso personalmente insieme all’ordine dei medici della nostra provincia presieduta dal presidente ed amico Carlo Manfredi per sensibilizzare l’opinione pubblica e le varie istituzioni sia a livello locale che centrale. Il nostro slogan è il seguente: “Più formi, più salvi”. Con soddisfazione abbiamo accolto assieme ai lavoratori l’iniziativa dell’Istituto di Pubblica Assistenza “Croce Bianca”. Che dire? Mi limito a dire ciò che disse Giovanni Pascoli: “la vita ci è data metà per noi e metà per gli altri”, cosi da oltre100 anni fa la”Croce Bianca” anche in questa lodevole iniziativa».