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Pabe, sindacati preoccupati: «Maggioranza divisa, ma sul marmo serve coesione»

«L'assenza di volontà da parte dell'amministrazione comunale di Massa a qualsivoglia momento di confronto porterà ad acuire le divergenze»

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MASSA – La spaccatura creatasi all’interno di Forza Italia a Massa durante la discussione sui Pabe preoccupa i sindacati. “Come organizzazioni sindacali – si legge nella nota di Cgil, Cisl e Uil – abbiamo sempre ribadito come sia necessario promuovere uno sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale ed ambientale che tenga conto del fatto che le cave di marmo sono un bene comune non riproducibile e limitato. L’apertura di 7 cave che oggi non erano attive rappresenta un elemento di forte impatto sul territorio che sicuramente porterà più traffico pesante sulle strade e un’escavazione slegata dai vincoli della produzione in loco così come, invece, stabilito dalla legge 35, tanto che la Regione Toscana ha impugnato al Tar la decisione, senza nessuna certezza  su una adeguata e necessaria ricaduta occupazionale che al momento sembra non interessare a nessuno”.

“Il fatto poi di aver riattivato concessioni senza procedere a bandi – continuano i sindacati – è un fatto che alimenta sospetti e acredine. Le zone interessate hanno un grande patrimonio naturale e paesaggistico che rischia di essere messo in pericolo da escavazioni incontrollate, per giunta il fatto che l’ufficio marmo è occupato da un solo dipendente adibito all’analisi e al rispetto delle normative e dei piani di escavazione non è certo un buon viatico. Il marmo, bene non riproducibile, dovrà essere escavato in modalità che prevedano un giusto equilibrio, in un percorso di riordino produttivo compatibile e lo diciamo con forza a chi come Confindustria nei giorni scorsi ha messo in discussione il principio del 50% di materiale da lavorare in loco, per noi questo è e rimane un punto irrinunciabile perché abbiamo il compito di garantire dal bene marmo una redistribuzione della ricchezza con ricadute più ampie per tutto il territorio”.

“L’approccio che abbiamo sempre tenuto in questi mesi – sottolineano – è stato improntato sul confronto tra tutti gli attori interessati alle singole problematiche, mettendo al centro sviluppo, lavoro, tutela ambientale e del paesaggio. Per questo non accettiamo questo metodo improntato invece alla mancanza di confronto e condivisione. L’amministrazione Comunale di Massa, anche su questo tema, analogamente a quanto fatto in Zona industriale sulle aree concesse per attività non industriali o in merito ai possibili cambi di destinazione d’uso di aree da industriale a commerciale, si è arroccata senza favorire alcun confronto tra le parti e ritenendosi pertanto autosufficiente”.

“Invitiamo l’amministrazione – concludono Cgil, Cisl e Uil – a rivedere questa scelta e ad aprire un vero e proprio tavolo permanente sulle scelte strategiche per il territorio e sulla contrattazione sociale. E’ evidente che l’assenza di volontà da parte dell’amministrazione comunale di Massa a qualsivoglia momento di confronto porterà ad acuire le divergenze, liberando le parti da ogni vincolo di corretta collaborazione istituzionale”.

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