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«Luna Park in zona industriale: tutto sbagliato. La politica non se ne lavi le mani»

Il presidente di Confartigianato Massa-Carrara Sergio Chericoni punta il dito contro l'amministrazione massese: «Vicino all'ospedale, agli uffici e alle industrie. Bisognava individuare un'area pubblica e attivare un percorso condiviso»

MASSA – “Il problema non è il luna park in sé, ma il contesto nel quale si decide di inserirlo. L’amministrazione non può lavarsene le mani come Ponzio Pilato solo perché si tratta di un’area privata, demandando tutto alle autorizzazioni che devono rilasciare gli uffici tecnici e la commissione di pubblico spettacolo. Certe scelte vanno prese con coraggio ma anche condivise con il territorio”. A puntare il dito contro l’amministrazione comunale di Massa riguardo alla questione luna park è il presidente di Confartigianato Massa-Carrara Sergio Chericoni. “Se si voleva accogliere il luna park sfrattato da Forte dei Marmi – prosegue – lo si poteva fare senza lanciarsi in equilibrismi amministrativi che non stanno in piedi. Bastava fare una scelta politica ben precisa. Anzi, ben vengano tutte le iniziative che portano movimento, turisti anche giovani e tutto ciò che può supportare l’economia estiva della riviera apuana. Non siamo certo noi a dire no, le attività commerciali hanno bisogno di respiro e lavoro. Ma siamo costretti a contestare la scelta della zona e il metodo utilizzato. Si è preferito ‘non decidere’ in maniera ufficiale e politica, lasciando tutto alla trattativa fra privati per individuare un’area disponibile ad accogliere il luna park. A quel punto la giunta ha potuto lavarsene le mani, e forse pure la coscienza davanti a qualche elettore di centrodestra che avrebbe storto il naso per l’aiuto ai giostrai, demandando tutte le operazioni agli uffici  tecnici: se il luna park aprirà o meno, avranno e non meriti o colpe, a seconda dell’interlocutore di turno”.

Nel merito dell’area, poi, quella contestata dall’associazione di categoria è la zona industriale: “Fuori dal circuito turistico, all’uscita dell’autostrada, in mezzo a capannoni industriali e imprese di grande rilevanza per il territorio come il cantiere della nautica San Lorenzo. Vicino agli uffici direzionali, a due passi da un centro commerciale e a pochissime centinaia di metri dall’Ospedale delle Apuane. Vogliamo immaginare il caos che ci sarà nelle ore di apertura? Basta pensare a quel che accadeva a Forte: macchine parcheggiate in maniera selvaggia, traffico ingolfato là dove transitano a sirene spiegate le ambulanze che trasportano anche pazienti gravi, pure in uscita dall’autostrada. Senza dimenticare le difficoltà di integrazione con gli uffici e le attività industriali”.

“Ma non è tutto – prosegue il presidente della Confartigianato apuana -: siamo sicuri che un’attività di spettacolo viaggiante, per quanto temporanea, possa essere insediata in un tessuto urbanistico con una destinazione vincolata a industriale senza alcun passaggio pratico sotto il profilo della pianificazione? E al di là di questo, fra metodo e merito, ribadiamo un concetto semplice: si poteva benissimo accogliere il luna park, ma usando tutti gli strumenti della politica. Aprire un percorso di concertazione con le categorie e i corpi intermedi. Si sarebbe potuta individuare magari un’area pubblica disponibile vicino al mare, come il parco dell’Ugo Pisa che ha anche bisogno di una bella ripulita, che avrebbe dato un maggiore ritorno alle attività turistiche del lungomare”.