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Rivalutazione area ex colonie e accessi alla spiaggia: ecco come cambierà il litorale massese foto

Multidisciplinarità e riqualificazione del lungomare. Presentato il gruppo di professionisti che curerà la stesura del piano dell'arenile. L'adozione entro fine anno. Persiani: «Felici che sia toccata a noi questa possibilità, speriamo possa essere una rivoluzione copernicana sul lungomare»

MASSA – Un’associazione temporanea di professionisti per redarre il nuovo piano attuativo degli arenili e dei viali a mare, o più semplicemente paav. È quanto annunciato in tarda mattinata dal sindaco di Massa Francesco Persiani nel corso di una conferenza tenutasi a Palazzo civico. Presenti anche il vicesindaco Andrea Cella, l’assessore Paolo Balloni, e i professionisti: l’architetto Fabio Nardini, il geologo Andrea Piccinini, la biologa Antonella Grazzini e l’agrologo Francesco Pitta.

L’associazione temporanea ha presentato i vari obiettivi che il paav porta con sé. Il piano, infatti, andrà a completare il regolamento urbanistico del comune di Massa, di cui una serie di norme regolano proprio l’aspetto degli arenili in attesa che venga adottato il nuovo piano, e risponde a una serie di criteri imposti dal piano paesaggistico regionale. Più nel dettaglio, la legge a cui fa riferimento il paav è la regionale 65 del 2014, dagli articoli 107 in poi, con il 111 che detta la procedura per le valutazioni ambientali.

E sono proprio le valutazioni ambientali le protagoniste del primo documento che verrà redatto e consegnato all’amministrazione prima di partire con la stesura del piano vero e proprio. Gli obiettivi fissati dai professionisti che stanno lavorando, da meno di 60 giorni, e lavoreranno alla redazione del documento sono ambiziosi e possono riassumersi in: tutelare gli elementi identitari e patrimoniali della costa; rendere maggiormente accessibili e fruibili gli spazi e i servizi del litorale; accrescere la percezione degli elementi che caratterizzano il paesaggio della Marina; migliorare le dotazioni di spiaggie e servizi turistici per la balneazione valorizzando i caratteri identitari e percettivi del territorio; riqualificare il patrimonio edilizio esistente salvaguardando i caratteri tradizionali degli insediamenti costieri. Tutto questo in tutte e tre le aree costiere individuate dal regolamento urbanistico: la zona delle ex colonie, la zona di Marina di Massa e quella di Ronchi-Poveromo.

In particolare, per la prima volta, il paav riguarderà proprio anche la parte di costa che inizia dopo via Casola, quella delle ex colonie. Il piano prevederà di dotare questa fascia costiera di una fruizione del territorio, disponendo anche la possibilità di insediare servizi pubblici per l’utenza. Mentre per Marina è prevista una rigenerazione della passeggiata sul lungomare, favorendo gli accessi alla spiaggia e evitando un’ulteriore artificializzazione della zona, oltre che proteggere lo skyline costiero in modo tale da rendere visibili e valorizzare i profili montuosi caratteristici del territorio. A Ronchi e Poveromo, invece, la lente d’ingrandimento è puntata sulla permanenza degli elementi di valore paesaggistico, in particolare la vegetazione spontanea che caratterizza gli stabilimenti. Al centro del paav, poi, sarà anche la ciclovia tirrenica, il progetto che prevede una ciclabile che parta da Roma e che arrivi fino in Francia. Il tutto nell’ottica della multidisciplinarità, portata avanti dall’associazione di professionisti che si diversificano in vari ambiti.

«Contenti che dopo tutti i percorsi preparatori venga ufficializzato l’avvio effettivo del paav. – ha dichiarato il sindaco Persiani – Normativamente parlando, il paav non prevederebbe partecipazione pubblica, ma noi siamo intenzionati a instaurare il classico iter previsto per le partecipazioni classiche, perchè questo è un documento che andrà a migliorare drasticamente il territorio. Siamo contenti che sia toccata noi questa possibilità che speriamo possa essere una rivoluzione copernica sul lungomare».

I tempi per la stesura del paav sono di 6 mesi, al netto di tutte le interruzioni legate alle presentazioni nei vari consigli di competenza. La speranza dell’amministrazione è che il piano sia pronto entro la fine dell’anno. La validità, invece, di questo piano è di 10 anni.