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«Atleti costretti ai “lavori forzati” dopo l’allenamento». L’assessore: «Qualche furbetto non rispetta le regole»

La società Pallamano Carrara contro il Comune: «Si è sollevato da tutte le responsabilità che gli spettano». La replica da Palazzo Civico: «Sanificazione effettuata dall'impresa di pulizie del Comune, a spese nostre. E attenzione: negli allenamenti non è consentito l'uso della pece»

CARRARA – “Carissimo Sindaco, sarebbe contento se la sera tardi, dopo aver svolto una regolare seduta di allenamento, suo figlio si vedesse costretto a sfilare dallo zaino secchio, straccio, sapone e struscino per collaborare – per circa un’oretta – alla pulizia del terreno di gioco?”. Sono le parole della società Pallamano Carrara che, attraverso un lungo sfogo, si rivolge al sindaco di Carrara Francesco De Pasquale e al settore Sport, nelle persone dell’assessore Andrea Raggi, del dirigente Massimo Giorgi, e dei funzionari Giuseppe Marrani e Federico Greco. Settore sport che – spiegano dalla società – a causa dell’emergenza sanitaria “ha deciso di addossare alle società sportive l’onere dell’igienizzazione e sanificazione dell’impianto al termine di ogni allenamento. La Pallamano inoltre, essendo costretta ad utilizzare la pece, deve rimuovere anche quest’ultima dal terreno di gioco, dopo ogni allenamento e/o competizione ufficiale. Ricordiamo che Carrara partecipa ad un campionato nazionale di Serie B maschile, si allena la sera dopo cena e, al termine della seduta, si vede costretta ai “lavori forzati”. La rosa giallo-blu è composta da giocatori provenienti da Prato e da La Spezia, così come da ragazzi del settore giovanile, che il mattino seguente l’allenamento devono frequentare la scuola e che con ostinazione onorano l’impegno preso nonostante tutto”.

“Il momento è di grande difficoltà per tutti e le tante realtà sportive stanno compiendo un ingente sforzo nel tentativo di non chiudere i battenti e di offrire delle sane alternative al vuoto sociale ed emotivo che l’attuale situazione sta creando intorno ai giovani – sottolinea la società, che poi chiede al Sindaco De Pasquale: “Carissimo Sindaco, sarebbe contento se la sera tardi, dopo aver svolto una regolare seduta di allenamento, suo figlio si vedesse costretto a sfilare dallo zaino secchio, straccio, sapone e struscino per collaborare – per circa un’oretta – alla pulizia del terreno di gioco? Prenda pure il tempo necessario per rifletterci, non ci dia una risposta affrettata. Immagini, mentre scrive la risposta a questa domanda, di rivolgersi a suo figlio appena tornato a casa abbondantemente dopo il coprifuoco, stanco e deluso da chi dovrebbero applaudirlo dalle tribune ed invece da dietro una scrivania gli chiede sempre di più. Facciamo di tutto per tenere i ragazzi lontani da brutte situazioni, dai fatti che sempre più spesso si leggono sui quotidiani. Il Comune dovrebbe aiutarci ma questa, più che un aiuto, ai ragazzi sembra una punizione, trasforma e svilisce gesti di rispetto e cura per i luoghi dello sport ai quali da sempre noi educhiamo i nostri atleti”.

“Il tutto – concludono dalla società – in una situazione già difficile in cui il comune di Carrara, pur continuando a percepire le quote per la fruizione dell’impianto, si è sollevato già da tempo da tutte le responsabilità che gli spettano in quanto proprietario della palestra, oltre all’obbligo, da parte delle società, della nomina di un responsabile Covid. Una missiva dal Municipio indica, infatti, le singole A.S.D. come responsabili della verifica dello stato di sicurezza della palestra, che nonostante i lavori di ripristino recenti continua a presentare un’infiltrazione d’acqua dal tetto che, nei giorni di pioggia, comporta il formarsi di vere e proprie pozzanghere sul parquet, con un evidente pericolo per gli atleti che devono corrervi sopra. Ad onor del vero Il Comune è intervenuto, a tal proposito, ma senza risultati”.

E non si fa attendere la replica, sulla questione, da parte dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Carrara Andrea Raggi, che precisa: “La sanificazione del Palazzetto di Avenza viene effettuata dall’impresa di pulizie che lavora per il Comune di Carrara a spese del Comune di Carrara, e questo è un impegno economico molto gravoso che l’amministrazione si è assunta proprio perché capiamo l’importanza dello sport in questo periodo difficile e riteniamo doveroso fare la nostra parte. Questo non significa, però, che qualcuno possa fare il furbo, soprattutto adesso: negli allenamenti non è consentito l’uso della pece (come peraltro indicato nel protocollo emanato dalla FIGH, Federazione Italiana Pallamano), vista l’oggettiva difficoltà di pulizia e sanificazione dei materiali su cui si deposita. E anche i palloni, che peraltro devono essere disinfettati con idonee sostanze spray al termine di ogni seduta di allenamento, non devono essere intrisi di pece. Capisco, però, che per qualcuno, abituato da anni di gestione disinvolta delle strutture, sia più facile comportarsi in modo scorretto nei confronti degli altri utilizzatori delle strutture sportive, e poi prendersela col Comune. Le regole valgono per tutti”.