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Il Rotary Club dona 8 poltrone e 8 sedie alla rsa Regina Elena

CARRARA – Sabato 13 marzo una rappresentanza del Rotary Club ‘Carrara e Massa’ ha consegnato nelle mani del presidente della Rsa Regina Elena Giuseppe Profili otto poltrone e otto sedie appositamente realizzate per il Centro Diurno Alzheimer. Alla presenza anche del sindaco De Pasquale e della direttrice Ricci, Passeggia del Rotary ha ricordato i passaggi che hanno portato a questo service. Con l’aiuto del Dott. Mario Vatteroni, medico e socio del club, e del Dott. Fariello (precedente direttore ed oggi a capo della analoga struttura di San Miniato), fu pensata questa iniziativa a favore degli ospiti del Regina Elena.

Parole di apprezzamento e gratitudine sono state espresse dal presidente Profili e dal sindaco De Pasquale, il quale ha sottolineato il ruolo favorevole che le associazioni di servizio possono svolgere a favore della collettività per problemi di non sempre facile soluzione da parte delle strutture istituzionali.

Il service è consistito nella donazione a favore della Rsa di otto poltrone e otto sedie, che sono state acquistate anche con il contributo del Distretto Rotary 2071, al quale afferiscono i Rotary Club della Regione Toscana, sulla base di un progetto che il presidente del Rotary ‘Carrara e Massa’ presentò nella primavera scorsa: «Il progetto si intitola “Continuare a Vivere” – dice Passeggia – e vuole contribuire a che gli anziani non siano dimenticati ma possano “continuare a vivere”, appunto. Uno dei maggiori problemi della terza età è la malattia dell’Alzheimer. Una malattia subdola, nella quale le persone arrivano al punto in cui non riescono più nemmeno a riconoscere i familiari e hanno bisogno di aiuto anche per le attività quotidiane più semplici, come quelle occorrenti alla propria sicurezza, all’igiene personale e perfino alla nutrizione. Nonostante la ricerca, al momento sono disponibili farmaci detti “sintomatici”; resta perciò indispensabile il ricorso ai trattamenti non farmacologici, ossia agli accorgimenti che riguardano la relazione con la persona malata e l’organizzazione dell’ambiente che lo circonda. Per esempio, i presidi per la loro accoglienza nelle strutture a ciò deputate».