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Movida in centro a Massa, il comitato alle istituzioni: non lasciateci in balia dei selvaggi

Inviata una lettera a sindaco, prefetto, questore e comandante dei carabinieri «nella speranza di non arrivare a rivivere l’esperienza drammatica della scorsa estate»

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MASSA – Movida molesta in città, il direttivo del Comitato cittadini residenti del centro storico di Massa ha inviato una lettera a sindaco, prefetto, questore e comandante dei carabinieri. «Abbiamo deciso – hanno scritto – di riaprire per tempo la discussione relativa alla movida molesta con tutti gli attori coinvolti nella speranza di non arrivare a rivivere l’esperienza drammatica della scorsa estate (leggi qui). Ci rendiamo conto delle difficoltà, vediamo che il problema è diffuso ma vediamo anche che in altre città ci si sta muovendo in modo preciso. Nel nostro centro assistiamo invece a interventi che ci appaiono sporadici e che certo non possiamo che apprezzare, ma non abbiamo riscontro di una linea ferma e condivisa che ci possa tranquillizzare per il prossimo futuro».

«Per questo motivo – evidenziano – abbiamo scritto a prefetto, sindaco, questura e comando dei carabinieri, riportando all’attenzione di tutti la nostra testimonianza e ricordando quelli che sono stati i punti critici del passato, in primis la difficoltà di dialogo con l’amministrazione. Abbiamo anche voluto sottolineare la nostra forte preoccupazione perché ancora oggi è evidente come la presenza delle forze dell’ordine non sia sufficiente a garantire il rispetto delle regole in certe situazioni. Vedere come in pieno pomeriggio, in questi mesi, il mancato rispetto del distanziamento, il non utilizzo delle mascherine e il consumo di alcol fuori controllo siano una costante, non solo ci lascia sconcertati per le conseguenze immediate, ma ci fa immaginare ciò che accadrà quando (e speriamo succeda presto) l’emergenza sarà superata e le limitazioni di orario saranno tolte».

«Riteniamo molto importante – aggiungono i membri del comitato – che se ne discuta ora, per prevenire e non ritrovarci poi con interventi tardivi ed insufficienti come in passato. Abbiamo trascorso un’intera estate senza poter dormire la notte, urla e canti fino oltre le 3, urina e vomito una costante sotto le nostre finestre, sotto agli occhi delle forze dell’ordine spesso presenti, nella piena indifferenza dei gestori dei locali e, per quanto ci è dato capire, della stessa amministrazione che non ha mai risposto fattivamente ai nostri appelli e alle nostre richieste. Non vogliamo che l’esperienza si ripeta e siamo convinti che adesso ci siano sia il tempo che i mezzi per evitarlo, purché ce ne sia anche la volontà».

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