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«Noi 50enni, respinti dal mondo del lavoro perché considerati “vecchi” e inadatti». Lo sfogo di una lettrice

CARRARA – Lavoro: una dura sfida non solo per il giovani, al giorno d’oggi, ma anche per chi, con una lunga carriera alle spalle, si trova a un certo punto della propria vita a voltare pagina. E’ il caso di una nostra lettrice di Carrara, Angela Gangarossa, che in una lettera racconta l’amara consapevolezza delle difficoltà, per i 50enni, a ritrovare una porta aperta dopo la fine di un’esperienza lavorativa. Il testo, sottolineiamo, era giunto alla nostra redazione in forma anonima, come specificato dalla stessa lettrice “al fine di non creare fraintendimenti sul fatto di utilizzarla a scopo personale”. E’ stata nostra la scelta di chiederle di firmarsi, in quanto tendiamo a non pubblicare lettere in forma anonima.

Oggi voglio parlare, ma senza identificarmi per non creare fraintendimenti sul fatto di utilizzare questa lettera a scopo personale. Non sono lamentele, sono solo considerazioni e valutazioni di come i pregiudizi della società odierna possano condizionare il futuro lavorativo di noi cinquantenni e chiuderci le porte al mondo del lavoro perché considerati troppi vecchi e inadatti a prescindere.
Dico noi 50enni perché mi sento di parlare a nome di chi, come me, si è trovato a ricercare un posto di lavoro preferibilmente sulla base di ciò che ha sempre svolto, quindi forte di una lunga esperienza ventennale continua e costante, e non ci è riuscito, nonostante abbia fatto di tutto per candidarsi e proporsi.
A mio avviso e sulla base della mia esperienza di vita, sembra che l’età anagrafica blocchi a prescindere un’eventuale assunzione nonostante le varie agevolazioni che lo Stato ha messo a disposizione, come se l’esperienza lavorativa non avesse più alcun valore.
Posso essere d’accordo sul fatto che ci sono tipi di lavoro che richiedono energia e forza fisica a cui un 50enne sicuramente vengono meno, ma esistono altre attività dove invece gli anni di lavoro precedenti costituiscono un valore aggiunto.
Mi sento in dovere di fare presente che anche i 50enni possono ancora dare molto nel mondo del lavoro ed essere affiancati ai giovani per un interscambio di valori e capacità quali forza, energia e tecnologia da una parte ed esperienza, maturità e lungimiranza sull’operare dall’altra.