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“Regina Elena”, Marchi risponde a Profili: «Caro Presidente, Lei vive in un mondo tutto suo»

Torna a parlare il dipendente della Rsa, in protesta contro le condizioni dei lavoratori. Il suo sciopero farmacologico aveva preoccupato il sindaco e i vertici della casa di riposo

CARRARA – Regina Elena, torna a parlare Gianni Marchi, il dipendente della casa di riposo che dopo aver intrapreso uno sciopero farmacologico come forma di protesta (qui i dettagli), è stato contattato dal sindaco di Carrara Francesco De Pasquale e dal presidente della struttura Simone Giuseppe Profili, preoccupati per le sue condizioni di salute (qui). Marchi ha deciso di rispondere a sua volta con una lettera, di cui riportiamo il testo.

Caro Presidente, la ringrazio per la sua preoccupazione e per le belle parole. Grazie davvero. Non posso però esimermi dal correggere le numerose inesattezze contenute nella sua lettera inviata al sottoscritto. Entro nel merito. Vero che avete intrapreso un percorso scorrendo una graduatoria per infermiere/i di un concorso però bandito dalla precedente amministrazione. Graduatoria in essere per posti vacanti in pianta organica, e che quindi doveva semplicemente essere scorsa. Niente di particolarmente speciale come azione amministrativa, ma una logica conseguenza.

Parzialmente vero il fatto che avete riorganizzato tutte le tipologie contrattuali. Entrando nel merito: avete sì eliminato il lavoro interinale per OSS e infermieri, allargando poi il quadro a contratti a tempo determinato per queste figure, ma solo ed esclusivamente per interrompere una interposizione di personale e per risparmiare l’onere economico da destinare a un agenzia. Siete stati costretti, in parole povere.
Per quanto riguarda invece le 4 partite IVA, sono rimaste tali e quali, così come l’addetto amministrativo un co.co.co. Per quanto riguarda questi casi sopracitati non avevate nessun obbligo, se non etico e morale, quindi tutto è finito tarallucci e vino, partite e Iva e co.co.co sono ancora presenti.
Per quanto riguarda il concorso del direttore, è vero che sono rimasto contento, anzi, avrei apprezzato di più anziché un contratto Uneba un Anaspi. Perché? Per il semplice fatto che le figure dirigenziali possono accontentarsi anche di guadagnare meno e anche perché non esiste, in quel caso specifico, interposizione di manodopera.

Per quel che riguarda le inesistenti ripercussioni economiche verso il personale applicando il nuovo contratto Uneba, potrebbe anche essere, senonché la corte dei conti chiederebbe spiegazioni alla vostra amministrazione -pubblica- del perché elargite superminimi da spalmare per parificare i contratti. Mettiamo il caso che la monetizzazione dovesse avvenire, ma non potrà comunque essere, come ovvierete a tutti gli altri oneri contrattuali quali: 8 giorni di ferie in meno l’anno, orario mensile che prevede 12 ore in più con Uneba, congedi parentali pressoché inesistenti, trattamento di mutua con gravi penalizzazioni e via discorrendo.

Per quanto riguarda il tedioso e nebuloso passaggio che si riferisce alla trasformazione del Regina Elena e al tentativo di voler dare per superati i contratti Enti Locali nelle Rsa, la risposta è offerta dalla Rsa azienda speciale Remaggi di Cascina, anch’essa costola comunale. In questa Rsa, nell’agosto scorso, è stato bandito un concorso a tempo indeterminato per 16 Oss con contratto enti locali categoria B.
Ma c’è di più, questa amministrazione ha voluto “esagerare” scegliendo di assumere con un B3, ovvero due progressioni in più di un normale B1, adottato tra l’altro da voi Cda per i tempi determinati al regina Elena. Quindi, altroché contratti superati o altre corbellerie fantasiose.

Per concludere, mai e poi mai, sia come normale dipendente e neppure come rappresentante sindacale, avete informato in via ufficiale il sottoscritto di un vostro orientamento verso i contratti Uneba, se non il 9 novembre 2020. In quella sede, soltanto in quella sede, avete dichiarato pubblicamente le vostre intenzioni, prima erano soltanto chiacchiericci.
Potrei puntualizzare ulteriormente, ma per il momento mi fermo qua. Che dire, caro Presidente, probabilmente, con tutto il rispetto, sembra che Lei viva in un mondo tutto suo.