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Retiambiente e gestione rifiuti, cosa cambia con l’accordo transitorio per Nausicaa e Cermec

Le commissioni Ambiente e Partecipate hanno ufficializzato e discusso il contratto necessario per "salvare" la società. Il vicesindaco Martinelli: «La società rimarrà interamente a capitale pubblico»

CARRARA – Il Comune di Carrara e Retiambiente Spa hanno siglato un accordo per la gestione dei rifiuti, ma solo per un periodo transitorio che andrà dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021. Il patto, se così lo vogliamo chiamare, è stato stilato nei giorni scorsi e oggi (11 gennaio) è stato reso ufficiale e discusso nelle commissioni politiche per l’Ambiente e Partecipate di Palazzo civico.

La nuova modalità della gestione dei rifiuti è frutto di un accordo lontano diventato obbligatorio sulla base di una legge regionale di dieci anni fa con la quale erano stati istituiti i tre ambiti territoriali in Toscana con Massa-Carrara destinata all’Ato Costa con le province di Lucca, Pisa e Livorno. Scelta che in passato era stata criticata e bocciata dal Movimento 5 Stelle carrarese. “Dal primo gennaio di quest’anno il gestore dell’ambito ha affidato il servizio a Retiambiente e ci siamo trovati costretti, nostro mal grado, a prendere atto di una situazione che ormai era arrivata vicina alla sua conclusione – ha sottolineato il vicesindaco Matteo Martinelli – e che ci ha portato a sottoscrivere con accordi di natura transitoria sia per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti di Nausicaa Spa, sia per l’azienda che si occupa del trattamento cioè Cermec”.

Quando l’amministrazione grillina si è insediata nel 2017 Retiambiente, in base alla piega che stava prendendo l’iter, doveva essere una partecipata pubblica con un privato che si sarebbe occupato della gestione, “ma adesso la società rimarrà interamente a capitale pubblico – ha spiegato con soddisfazione Martinelli – Una cosa non da poco”.

Ma quindi che cosa cambia con questo accordo? Dal 1° gennaio 2021 non c’è più un rapporto diretto tra Comune e partecipata, ma subentrano Ato Costa e Retiambiente. “Questi due contratti transitori, che per Nausicaa e Cermec riguardano il 2021, salvo un’eventuale proroga – precisa l’assessore Sarah Scaletti – si sono resi necessari perché altrimenti in assenza di questi le due società apuane sarebbero decadute”.

Cosa accadrà in questo anno di tempo? Per quanto riguarda Nausicaa, la società continuerà a effettuare la raccolta rifiuti e spazzamento, ma se prima era un rapporto esclusivo tra Comune e partecipata ora subentrano Ato e Reti Ambiente “limitatamente al fatto che le operazione che andrà a fare Nausicaa dovranno essere conformi al piano industriale di Retiambiente” ha precisato Scaletti. Significa quindi che Nausicaa dovrà conformarsi al volere della nuova società, “ma per noi non è una novità – ha affermato l’assessora – perché tutto quello che è stato fatto in questi tre anni ha già preso le mosse da una condivisione con Ato, come l’estensione del porta a porta, il progetto su Carrara e altri progetti in itinere come quello che verrà presentato stamani, martedì, alla commissione ambiente riguardante sfalci e potature”.

Per sapere che cosa accadrà nel 2021 a Cermec, invece, dovremmo aspettare la prossima seduta di commissione. Al momento la novità riguardanti il sito di via Longobarda riguarda l’ottenimento da parte del gestore la creazione di un digestore anaerobico di ultima generazione, un investimento da 25-30 milioni di euro che potrà dotare il territorio di un impianto per risolvere il problema dello spreco e degli odori nauseabondi.