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Sciopero pubblico impiego, Bruschi (Fi): «In tempo di pandemia è inaccettabile»

CARRARA – “Ritengo totalmente irrispettoso che la funzione pubblica, a tutti i livelli di Stato, possa pensare a scioperi o altre attività tese a limitare il lavoro delle pubbliche amministrazioni, già affannate e in difficoltà  a rendere i dovuti servizi ai cittadini”. Interviene così Riccardo Bruschi, coordinatore di Forza Italia Carrara, a proposito dello sciopero di ieri, 9 dicembre, nei comparti delle funzioni locali, sanità e funzioni centrali, sul rinnovo contrattuale. “Pur comprendendo le necessità da voi esposte e mi rendo conto che in un tempo “ordinario” possano essere legittime ma oggi, in tempo di pandemia, è inaccettabile”.

“La nostra opinione – continua Bruschi – è quella di equiparare il pubblico impiego al privato, istituendo quindi le stesse regole. E’ bene ricordare che, rispetto ad un mondo in disfacimento nel quale siamo oggi costretti a sopravvivere, nel pubblico impiego siete dei privilegiati, avendo sempre percepito il vostro stipendio senza soffrire di limitazioni economiche e non conoscendo la cassa integrazione. La maggior parte dei lavoratori si trovano oggi a dover inventare un modo per arrivare a fine mese, con tutele blande e un futuro senza certezze. E’ del tutto evidente che voi, o forse la maggioranza di voi, sono persone che non avrebbero alcun problema di fronte ad una riforma del mondo del lavoro pubblico nel quale si prevedano incentivi veri, possibilità di carriera autentica e il reale rischio di licenziamento per non essere all’altezza del ruolo da ricoprire. Questo è il modello che Forza Italia vorrebbe per una migliore Pubblica Amministrazione efficiente ed al servizio del cittadino”.

“Ma nell’immediato il bisogno – conclude il coordinatore di Forza Italia – è quello di focalizzarsi sulle reali problematiche che l’Italia si trova costretta a dover affrontare, senza indugi o titubanze, non perdendosi in personalismi e agendo concretamente nel rispetto di tutti coloro che in questo momento rischiano il completo fallimento. In Grecia il pubblico impiego fu quello a subire maggior tagli per esuberi e riduzioni di stipendio, purtroppo il mondo non permette ad oggi di vivere sugli allori ed i diritti acquisiti”.