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Ospedale Pontremoli, continua il botta e risposta Comune-Asl: «Dall’azienda dichiarazioni che confermano superficialità»

PONTREMOLI – Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata alla direzione di Usl Toscana nord ovestdalla sindaca di Pontremoli Lucia Baracchini e dai consiglieri Clara Cavellini, Elisabetta Sordi, Umberto Battaglia, Jacopo Maria Ferri, Manuel Buttini, Michele Lecchini,Gianmarco Corchia, Gianluca Crocetti, Patrizio Bertolini, Massimo Lecchini, Matteo Bola e Francesco Mazzoni, a proposito dell’ospedale di Pontremoli.

Egregia Dott.ssa Casani,
La Sua risposta, che abbiamo condiviso all’interno del Consiglio Comunale di Pontremoli, conferma la superficialità con la quale Lei e il Dr. Biselli avete gestito l’apertura del reparto Covid a Pontremoli, in spregio ai più elementari canoni che regolano i rapporti istituzionali e l’azione amministrativa. È fuori luogo – per non dire lesivo della dignità degli operatori sanitari – il suo riferimento ai contatti fra fumatori o avventori dei bar, quasi a lasciar intendere che queste sarebbero le cause dell’esplosione del contagio all’ospedale di Pontremoli.
Nella Sua generica ricostruzione, infatti, non riferisce i numeri precisi del contagio, ma, soprattutto, non spende una parola riguardo all’elemento decisivo, rivelatore della gestione sbagliata e inadeguata da parte dell’Azienda: il virus si è diffuso non solo fra operatori sanitari, ma fra degenti “sani”, che hanno inequivocabilmente contratto il Covid presso l’ospedale di Pontremoli. Le faccio presente che due degenti, entrati col tampone negativo nel reparto di chirurgia di Pontremoli, hanno contratto il virus durante il ricovero, hanno contagiato le loro famiglie, per poi
giungere alla morte. Lei fa riferimento all’utilizzo e alla fornitura di dispositivi di protezione agli operatori, ma non spende una parola sulle cause della diffusione del contagio fra i pazienti, all’interno del reparto di chirurgia: l’Azienda si è posta questo interrogativo? Ha svolto le indagini del caso per dare risposte alle famiglie ingiustamente colpite dalla gestione scellerata dell’Azienda USL?

Abbiamo appreso dalla stampa che, a dire del Dr. Biselli, il reparto covid a Pontremoli sarebbe il più sicuro di tutta l’area vasta. Le chiederemmo di far presente al Dr. Biselli che il metodo con il quale viene areato tale efficientissimo e sicurissimo reparto è l’apertura delle finestre, particolare che certamente il Direttore Biselli avrà notato nel corso dei suoi accurati sopralluoghi a Pontremoli, fra il 7 e il 9 novembre, dai quali ha cercato in tutti i modi di estromettere i rappresentanti del territorio. Tali dichiarazioni, oltre a essere evidentemente fuori luogo, rivelano tutta l’inadeguatezza a gestire una situazione difficile e complessa e a ricoprire funzioni di vertice, con responsabilità di primo piano che incidono sul diritto alla salute delle persone. Così come appare fuori luogo l’ennesima, generica, nota stampa dell’Azienda, sottoscritta dall’Unità di Crisi, senza che un nome e una firma ne assumano la responsabilità, nella quale si paragona la scelta di Pontremoli a quella di Barga. Il reparto di Pontremoli è stato aperto nell’arco di tre giorni, poiché il 10 novembre sono arrivati i primi pazienti covid; a Barga il reparto è stato aperto il 24 novembre, ovverosia dopo diciassette giorni di organizzazione e interventi, che hanno consentito di aprire il reparto covid da venti posti letto, senza compromettere l’attività del reparto di medicina, che, invece, a Pontremoli è stato cancellato.

Nessuno mette in discussione la criticità della seconda fase, nessuno si vuol tirare indietro, ma la Lunigiana ha tutto il diritto di sapere come sono stati spesi, da Lei, dal Dr. Biselli e dall’Azienda, i soldi pubblici destinati all’apertura di nuovi posti letto covid. Al monoblocco di Carrara sono stati finanziati interventi per posti letto covid, ma, attualmente nemmeno un paziente covid è ricoverato in quella struttura. Perché quei letti e quel personale sono stati destinati a cure intermedie no covid? Perché l’Azienda non ha impiegato quei denari e quel personale per far fronte all’emergenza? Perché, invece, a Pontremoli non è stato speso un euro per adeguare la struttura, ma il Dr. Biselli
ha imposto, contro il parere di tutti, la riconversione di medicina a reparto covid? Per quale motivo Lei e il Dr. Biselli, da marzo a novembre, non avete mai pensato a una seria programmazione dei posti letto sulle strutture ospedaliere per un’eventuale emergenza e per far fronte a picchi di contagio e ricoveri? Francamente, le telefonate con le quali pretenderebbe di aver assolto ai doveri di concertazione e trasparenza dell’Azienda non hanno alcun pregio.

Nonostante le molte parole, allo stato, Lei e l’Azienda avete omesso di inviare gli atti richiesti con l’istanza dello scorso 8 novembre 2020, che qui si richiama integralmente e alla quale si associano il Sindaco, e tutti i Consiglieri Comunali di Pontremoli, anche nella loro qualità di cittadini residenti presso lo stesso Comune.

Pertanto, con la presente, i sottoscritti sono a chiedere di prendere visione e di estrarre copia:
– del provvedimento con il quale è stata disposta la conversione del reparto di medicina dell’ospedale di Pontremoli in reparto covid, a far data dal 9 novembre 2020;
– nella specie, del provvedimento con il quale è stato deciso di allestire quattordici posti letto destinati a pazienti covid presso lo stabilimento ospedaliero di Pontremoli;
– degli atti inerenti all’istruttoria che ha condotto all’emanazione del provvedimento in parola.

Chiedono inoltre di ricevere copia dei provvedimenti e degli atti relativi alla decisione di allestire posti letto di terapia intensiva presso l’ex ospedale di Massa e presso il monoblocco di Carrara, come annunciato dal Direttore Generale dell’Azienda con nota pubblicata sul sito istituzionale dell’Azienda medesima in data 2 aprile 2020.

Chiedono infine di ricevere copia degli atti e, in ogni caso, le informazioni inerenti:
– all’utilizzo, al momento attuale, e all’occupazione dei posti letto in parola, allestiti presso gli ex ospedali di Massa e di Carrara;
– alla spesa sostenuta dall’Azienda per l’allestimento dei posti letto medesimi.

La presente istanza viene presentata sia ai sensi dell’art. 43 del D.lgs. n. 267/2000, che ai sensi degli artt. 22 e ss. della Legge n. 241/1990, che ai sensi e per gli effetti dell’art. 5, comma 2, del D.lgs. n. 33/2013.

Nella specie, rispetto agli atti e ai documenti oggetto della presente istanza, i sottoscritti:
a) hanno interesse e legittimazione in qualità, rispettivamente, di Sindaco e di Consiglieri Comunali del Comune di Pontremoli, in quanto gli atti e i documenti richiesti risultano indispensabili per l’esercizio del mandato elettivo;
b) hanno diritto di ottenere gli atti e i documenti in questione ai sensi del comma 2 dell’art. 5 del D.lgs. n. 33/2013, al fine di verificare e controllare le modalità di utilizzo delle risorse pubbliche destinate alla realizzazione di interventi e progetti in materia di sanità e di diritto alla salute;
c) hanno un interesse diretto, concreto e attuale a prendere visione e a estrarre copia degli atti e dei documenti richiesti in qualità di cittadini del Comune di Pontremoli, nel cui territorio opera e ricade lo stabilimento ospedaliero Sant’Antonio Abate, oggetto del procedimento in questione, e, nella specie, di utenti interessati al buon funzionamento della struttura e alla funzionalità dei servizi ivi erogati, ai quali accedono in qualità di utenti. Peraltro, tale richiesta è connotata da particolare urgenza in ragione delle modalità con le quali, in spregio ai più elementari canoni di cooperazione fra Istituzioni, nonché ai principi di trasparenza, buon andamento e imparzialità, l’Azienda USL ha omesso di garantire la benché minima partecipazione, informazione e comunicazione in relazione alla scelta suindicata.

I sottoscritti chiedono, dunque, cortesemente, di ricevere gli atti e i documenti in questione in formato elettronico e con modalità telematica, mediante spedizione all’indirizzo di posta elettronica certificata francescomazzoni@pec.giuffre.it ovvero agli indirizzi di posta elettronica ordinaria f.mazzoni@mazzoniavvocati.com ovvero studio@mazzoniavvocati.com.

Le fanno presente sin d’ora che, ove Lei e l’Azienda doveste perseverare nell’inerzia e nel silenzio, i sottoscritti saranno costretti ad agire in tutte le sedi al fine di ripristinare la legalità violata e di garantire il buon andamento e la trasparenza dell’azione amministrativa.